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San Paolo: la neve è un ricordo, ma a terra ancora un cimitero di rami

A quasi tre settimane dalla prima nevicata, nelle aree verdi del quartiere e nelle piazzole spartitraffico occupate dai pini ci sono ancora grossi rami a terra. Ritardi negli interventi del Servizio giardini

Un turista a passeggio per le strade del quartiere San Paolo potrebbe pensare, con un po' di enfasi, che quelle visibili ai lati delle strade e nei parchi siano le conseguenze di un tornado abbattutosi sulla Capitale. In effetti, se bufera è stata, parliamo delle nevicate del 4 e del 10 febbraio scorsi. Tutto è ormai alle spalle, o quasi. A terra ci sono, però, ancora i rami degli alberi che non hanno retto al peso della neve.

Rami spezzati dalla neve ancora a terra a San Paolo

Nel giardino tra via Chiabrera e via Gozzi, nelle piazzole verdi spartitraffico di viale Leonardo da Vinci, nel parchetto di via della Villa di Lucina e in quello di largo Beato Placido Riccardi: dappertutto i rami spezzati, a quasi tre settimane dalla prima nevicata, fanno bella mostra di sé tra panchine e automobili parcheggiate. Al cospetto di un fenomeno atmosferico per molti versi "storico" a Roma, il Servizio giardini, a cui spetta la manutenzione del verde pubblico, ha di certo dovuto fronteggiare un'emergenza in tante aree verdi cittadine. Ma come spiegare questi ritardi?

I grossi rami di pino marittimo abbattuti dalla neve nel giardino Alberto Oliva, per esempio, fino a pochi giorni fa erano ancora in parte legati alla corteccia e penzolavano pericolosamente sopra le teste di chi entrava nel parco. Poi sono stati tagliati e semplicemente lasciati lì. I coriandoli lasciati dai bambini nel giorno del martedì grasso li hanno soltanto colorati un po'.
 

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