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Impianti sportivi, Lazio Nuoto: "Il bando fa acqua da tutte le parti. Il Comune lo ritiri in autotutela"

La società sportiva torna a contestare il bando e chiede a Roma Capitale di ritirarlo. E mentre i simpatizzanti della società preparano la contestazione, i cinque stelle tendono la mano

Sabato 2 marzo, alle 11.30, atleti, iscritti e simpatizzanti della SS Lazio Nuoto Garbatella si sono dati appuntamento in piazza del Campidoglio. Il sit-in è stato indetto per protestare contro un bando, quello che fissa i parametri per la concessione della piscina di viale Giustiniano Imperatore. Una gara che, nonostante il prestigioso medagliere, la società sportiva biancoceleste rischia di perdere.

Gli appuntamenti istituzionali

Prima e dopo la manifestazione in Campidoglio, sono stati calendarizzati due appuntamenti istituzionali. Uno si svolge, venerdì 1 marzo, all'interno del perimetro municipale. L'altro, previsto per il 5 marzo elle 14.30, è stato organizzato nella sala della Piccola Protomoteca di Roma Capitale.  Ed a dare notizia, sono stati l'assessore capitolino allo Sport Daniele Frongia ed il presidente della commissione Sport Angelo Diario.

L'invito in Campidoglio

Dopo il duro post pubblicato su facebook, nel quale si accusava la società biancoceleste "di non avere pudore" e di essersi affidata ad "un avvocato delle cause perse", i due amministratori capitolini hanno cambiato registro. Ed ora, anche sulla scorta delle "diverse email arrivate dalla cittadinanza" - ha scritto Frongia -  si è ritenuto "fondamentale fissare un incontro per fornire tutti i dettagli sulla questione”.

Un bando che fa acqua

"Il loro bando fa acqua da tutte le parti" contesta intanto il professor Massimo Moroli, presidente della società sportiva che ha in concessione la piscina. L'avviso pubblico, come più volte ricordato sia dal presidente della  Lazio Nuoto che dai suoi tanti estimatori, non tiene in dovuta considerazione il curriculum sportivo. La società biancoceleste vanta infatti un medagliere di altissimo livello e primeggia anche nel settore dedicato allo sport per le persone con disabilità.

Gli aspetti discrezionali del bando

"Non è vero, come dicono i 5 stelle, che si premia l'agonismo: il bando assegna solo tre punti su 100 al progetto che consente la pratica agonistica". Ma come avviene anche per altre voci contemplate nel bando "mancano elementi oggettivi: non viene specificato se si tratta di ore piscina o semplicemente corsia". E per quanto riguarda il curriculum sportivo "dire che se ne tiene conto perchè si attribuisce 1 punto per ogni anno di  esperienza dei tecnici, non significa premiare il curriculum di una società. Qualsiasi proponente potrebbe ingaggiare un tecnico con 15 anni d'esperienza, per ottenere il massimo del punteggio"spiega Moroli.

Ritirare il bando in autotela

Quindi cosa resta da fare? "Il nostro auspicio è che il Comune ritiri in autotutela il bando di gara" com'è ad esempio già successo per l'assegnazione dell'ippodromo di Capannelle. "A quel punto si aprono due strade: o ci consentono di presentare un project financing com'è previsto dal regolamento degli impianti sportivi, oppure se proprio non è loro intenzione ricorrervi, si fa un nuovo bando ma con criteri oggettivi". Entrambe le ipotesi presuppongono, da parte della maggioranza penstatellata in Campidoglio, la bocciatura del lavoro svolto dal Dipartimento Sport che, come lo stesso Diario ha ammesso, non ha seguito l'indirizzo politico dettato dalla Giunta.

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