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San Paolo Garbatella / Via Costantino

Il 'bidet' di San Paolo: cessata l’occupazione resta il problema del suo utilizzo

Albergo sociale o struttura destinata all'emergenza abitativa? Mentre si susseguono le proposte di utilizzo, in un clima dominato dall'incertezza, una sola cosa appare chiara. Sarà Roma Capitale a doversene occupare

L’occupazione estemporanea che venerdì scorso è avvenuta nell’albergo di via Costantino, ha avuto un effetto immediato. E’ servita, almeno per qualche ora, a riportare al centro del dibattito cittadino, il tema del degrado e del conseguente utilizzo della struttura della società Acqua Marcia.

IL BRACCIO DI FERRO - Al centrodestra ha affondato il colpo, additando l’edificio riconducibile al gruppo Caltagirone, come “il più chiaro  fallimento delle politiche di sviluppo urbanistico, a cui ci ha abituato la sinistra che governa da 20 anni questo territori”, è arrivata una risposta dal governo territoriale abbastanza dirimente. Almeno sul piano delle responsabilità. “Urge un intervento del sindaco Marino – ha dichiarato il Presidente Catarci – che sia finalizzato alla sua messa in sicurezza, assumendolo al patrimonio di Roma Capitale, per farlo diventare un albergo sociale".

L'EMERGENZA ABITATIVA - “Non è molto comprensibile la definizione di ‘albergo sociale’ – ha osservato la Presidente del Comitato inquilini Primo Carnera -  quanto ne costerebbe o ne costerà la gestione? A chi sarebbero destinati eventuali alloggi e per  quali periodi? E, visto che stiamo tirando per la giacchetta Roma Capitale madre di tutte le iniquità edilizie degli ultimi 40 anni – ha sottolineato la signora Arcangeli –  perché non far acquisire al Roma Capitale anche gli stabili di edilizia economica e popolare, ‘regalati’ ad enti quali l'ENPAIA,  solo poche centinaia di metri più in là e abitati da ‘inquilini paganti da sempre’ e sfrattati da oltre 4 anni?”.

LE IPOTESI DI UTILIZZO - L’emergenza abitativa è dunque un tema sempre più caldo nel territorio. La cui gestione diviene via via maggiormente complicata. Una sola certezza, domina nel panorama urbanistico del quadrante. Il “bidet” come qualcuno simpaticamente lo definisce, non sarà abbattuto. “Perchè demolire? – ha risposto il Presidente Catarci su Facebook - La proprietà non ha fatto le opere pubbliche previste nella convenzione con il Comune, quella di Piazza dei Navigatori. Ed ora lo stesso deve trovare il modo di rivalersi sui fabbricati, acquisendoli e rigenerandoli per scopi sociali. Esiste un'Avvocatura comunale che deve tutelare gli interessi dell'Amministrazione e ad essa vanno dati gli opportuni indirizzi politici in casi come questi. A Via Costantino erano previste 180 stanze d'albergo e ultimando i lavori in maniera finalizzata si può ottenere un servizio per l'emergenza abitativa” quindi una cosa diversa da un albergo sociale. “O, in alternativa – riprende il Minisindaco, sulla propria pagina Facebook –  un ostello comunale, o qualunque altra cosa di utile in cui sia riconvertibile la struttura”. Una sola certezza, a questo punto, si staglia all’orizzonte. La patata bollente dovrà  essere gestita da Roma Capitale.

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