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San Paolo San Paolo / Via Alessandro Severo

Alexis nell'ex deposito Atac: mancano ancora le autorizzazioni per il trasferimento

Gli occupanti dell'ex Alexis ancora non hanno preso possesso dei locali di San Paolo. Un occupante spiega che non si tratta dell'ex Deposito ma "di un piano inutilizzato di una palazzina adiacente"

Il trasferimento degli occupanti di Alexis nei locali adiacenti l’ex deposito Atac di San Paolo, non è ancora stato ultimato. Dal tentativo di sgombero sono trascorsi alcuni giorni, necessari per perfezionare le pratiche utili al momentaneo trasloco. Nel frattempo non sono mancate le critiche per l’iniziativa che, il Campidoglio, ha assunto grazie all’intermediazione dell’assessore Berdini.

L'INTERROGAZIONE - "Abbiamo presentato un'interrogazione, sottoscritta anche dal presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, per chiedere al sindaco Raggi chiarimenti in merito all'incredibile vicenda che ha visto il suo assessore all'Urbanistica intervenire per consentire agli occupanti del centro sociale Alexis  di spostarsi presso i locali del deposito dismesso di Atac di via Collina Volpi” scrivono in una nota il Consigliere capitolino Andrea De Priamo e quello municipale Alessio Scimè (FdI). 

LE NECESSARIE AUTORIZZAZIONI - “L’assessore Berdini è il custode giudiziale di Alexis” spiega un ex occupante, che chiede di mantenere l’anonimato. “Infatti per rientrare a recuperare le cose che vi abbiamo lasciato, occorre che sia rilasciata un’autorizzazione proprio a Berdini. Solo in quel caso, alla presenza dei vigili urbani, potremo accedervi”. Per quanto riguarda il trasferimento, l’attivista spiega che  “ancora non ne abbiamo preso possesso. Si tratta di un piano, in una palazzina di tre  livelli adiacente l’ex deposito Atac”.  Perché questi dieci attivisti possano entrarvi “è necessario che sia prima sottoscritto un accordo tra l’Assessore e l’Atac”. Un’opzione a cui si sta lavorando.

EX DEPOSITO E ALEXIS -  Durante questi giorni, sono stati in molti a domandarsi se quel deposito fosse adatto ad ospitare gli attivisti di Alexis. Sia per le ragioni di abilitabilità, che per quelle relative all’opportunità. Dopotutto la struttura di via Alessandro Severo, è già stata oggetto di precedenti occupazioni. “Noi vogliamo rientrare ad Alexis. Perché sia possibile, è necessario che Comune e Regione concretamente si adoperino per realizzare il nostro progetto di autorecupero. I fondi ex Gescal già ci sono, la delibera regionale pure, serve questo passo in più del Campidoglio – spiega la nostra fonte – noi puntiamo a mettere in sicurezza l’immobile, a garantirne l’agibilità ed anche l’abitabilità, il che vuol dire riuscirvi a realizzare i dieci alloggi previsti. Una volta che ci saranno consegnati, ci sposteremo lasciando la palazzina adiacente l'ex deposito di San Paolo”. Lo stabile resta dunque ancora vuoto. Privo d'illuminazione, di acqua corrente e di riscaldamenti. Ed anche degli attivisti di Alexis  che, per ora, hanno dovuto ripiegare su altre soluzioni alloggiative.
 

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