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Garbatella Montagnola / Via Benedetto Croce

Montagnola: il 2013 visto dal Presidente Catarci

Tante ragioni di soddisfazione e qualche delusione. Tra le iniziative di riqualificazione urbana e le vittorie sul piano urbanistico, c’è spazio anche per il rammarico dovuto al cantiere chiuso di Tor Marancia

Il Presidente del Municipio VIII ha affidato alla propria pagina facebook la definizione d'un bilancio informale di fine anno. Tanti i motivi di soddisfazione che il tre volte Presidente di Municipio ha ricordato attraverso un lungo elenco. Non mancano però anche un paio di vicende per le quali la delusione  non cede il passo all’ottimismo per la ripresa.

UN ANNO INTENSO - “Il 2013 è stato per me un anno intenso, con tantissime gioie private e un costante impegno nella dimensione pubblica condito di soddisfazioni, con immancabili difficoltà e contraddizioni, pure con qualche delusione vera e propria – premette Andrea Catarci , che ricorda -  Dall'elezione del Sindaco Marino sono passati sei mesi. Su alcuni obiettivi la Giunta e la maggioranza municipale hanno già raggiunto buoni risultati”.

LE ACQUISIZIONI POSITIVE - Segue un elenco in dieci punti “raggruppati in ordine sparso”, dove trova posto “ la ripresa della lotta all’abusivismo edilizio nell’Appia Antica; la realizzazione di un'altra decina di riqualificazioni urbane, gratuite per l’Amministrazione, attraverso opere di Street Art – ed ancora - la realizzazione di numerose operazioni di pulizia di parchi e giardini, a costo zero per l’Amministrazione, insieme ad Associazioni e volontari. Le iniziative culturali a costo zero per l’Amministrazione;  il supporto agli Orti scolastici e agli Orti Urbani presenti sul territorio”. L’elenco è particolarmente lungo, e prende in considerazione anche il rilancio del CTO e la ricostruzione del Socrate. Ma anche l’annullamento della Convenzione per il Piano di Riassetto di Piazza dei Navigatori e la cancellazione del PUP da Vinci, ancora non formalizzata.

AL LAVORO PER IL 2014 - “Piccole e grandi cose, terreno di lavoro per il prossimo futuro più che conquiste acquisite, che danno il senso di quanto si possa fare e di quanto ci sia ancora da fare – osserva il Minisindaco - In mezzo c'è la quotidianità complicata, vissuta in costante emergenza di risorse, in una Capitale in cui ogni giorno si incontrano tante persone che hanno bisogno di essere aiutate con risposte concrete”. E sul piano della proposta per Catarci  “non sono più rimandabili interventi concreti per rendere sicure le scuole, sistemare le strade, curare le aree verdi, migliorare gli standard di pulizia, assicurare una mobilità decente, aumentare i presidi culturali, allargare la sfera dei diritti civili, riformare una macchina amministrativa ampiamente deficitaria”.

LE DELUSIONI - Tratto il bilancio delle iniziative e dei buoni propositi, c’è anche spazio per le vicende che producono del rammarico.  “Non da meno tra i ricordi si affacciano le delusioni, due su tutte. Primo, l'intervento della Magistratura che ha bloccato uno dei cantieri appena aperti nella Tenuta di Tormarancia, vanificando gli sforzi compiuti per avviare la realizzazione dell'area verde più grande di Roma, all'interno del Parco dell'Appia Antica”.
“Secondo, gli incendi distruttivi che negli ultimi giorni si sono abbattuti sul nostro territorio ed in particolare i due in sequenza che hanno distrutto La Strada – ricorda Catarci -  Anche queste due negatività, però, sono terreno di lavoro per il prossimo anno, da una parte riprendendo decisamente gli interventi sul Parco dopo aver compreso e seguito i rilievi che hanno portato al blocco della Magistratura, dall'altra rimettendo in piedi quello che le fiamme hanno sottratto all'uso pubblico. Sono sfide e impegni ineludibili, all'interno del complessivo intento di cambiare per intero la città, invertendone la tendenza al declino ed all'abbruttimento. Ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare, e il 2014 è davanti a noi per darcene la possibilità. Allora – conclude il Presidente del Municipio VIII il proprio bilancio - auguri a tutti, in particolare a chi ha scelto e sceglie di stare dalla parte della trasformazione, necessaria quanto auspicabile”.

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