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A Garbatella rinascono gli ex bagni pubblici: ecco Moby dick, nuova "casa delle Culture"

Una biblioteca, una sala mostra, una sala convegni ed anche una scuola di italiano per migranti. Garbatella ritrova uno spazio culturare grazie all'investimento della Regione Lazio

Una biblioteca, una sala convegni, una sala mostre ed esposizioni, una baby area e molto altro. È lo spazio "Moby dick" nato dagli ex bagni pubblici di via Ferrati a Garbatella, da anni abbandonati al degrado. La nuova area culturale-polifunzionale, realizzata con uno stanziamento di 700mila euro dalla Regione Lazio in collaborazione con Roma Tre e Laziodisu, è stata inaugurata oggi dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dal suo vice, Massimiliano Smeriglio e dal rettore di Roma Tre, Mario Panizza. 

Questi nel dettaglio, i nuovi servizi destinati gratuitamente a cittadini e studenti: una biblioteca progettata dall'Università Roma Tre in rete con il circuito delle biblioteche universitarie; una sala convegni; una Sala mostra ed esposizioni; un'emeroteca; connessione Wi-fi; un'area destinata ai bambini e una serie di attività didattiche e culturali.

La struttura, di proprietà dell'Ater di Roma, fu progettata e realizzata dall'architetto Sabatini con destinazione servizi igienici pubblici del quartiere Garbatella a inizio Novecento. Dagli anni Sessanta è stata sede di una attività commerciale privata fino al 2012, anno in cui l'immobile viene liberato, fino alla attuale restituzione a una funzione pubblica. Infine, nell'ambito delle attività didattiche, alcuni spazi degli "Ex bagni pubblici" verranno utilizzati anche dalla Penny Wirton, scuola di lingua italiana per migranti, fondata da Eraldo Affinati nel 2008.

"Quello di oggi - ha detto Zingaretti- è un atto in controtendenza. E' una follia che in un momento così, segnato da forti flussi migratori, questa città non abbia una Casa della Cultura: allora candidiamo questo luogo a essere la Casa delle Culture, perchè conoscendo l'altro magari ci si litiga, ma si ha meno paura". 

"Si apre oggi nella città uno spazio culturale che spinge all'incontro e al conoscersi - ha aggiunto- Noi corriamo il rischio, nelle metropoli, di pensare i luoghi pubblici e privati come luoghi di solo consumo. Si rischia di avere quartieri pieni tante persone ma dove tutti sono soli, e l'unica socializzazione è davanti al computer. Le città invece devono tornare a riempirsi di luoghi che favoriscono la socializzazione, e certo molto dipende dall'urbanistica: le città senza piazze rendono più ricco chi costruisce e più povero chi ci vive. Allora costruire un luogo così è molto importante per voi, ma anche per Roma. Questo era un luogo per le persone che rispondeva a un bisogno primario, lavarsi. Abbiamo investito risorse pubbliche per dare ai cittadini un bel posto da frequentare, legato alla qualità della vita delle persone, perchè se anche il Pil crescesse ma diminuisse l'offerta culturale staremmo tutti peggio. Riapre un manufatto, uno spazio con funzioni culturali e umane straordinarie. Voi siete un modello di come le cose vanno fatte, e vorremmo che questa esperienza si ripeta".

mobydick-2Soddisfatto anche il vicepresidente della Regione Lazio, ed esponente locale di Sel, Massimiliano Smeriglio: "In una città che fatica a trovare una strada di gestione normale, dare un segnale così forte che investe nella dimensione culturale del pubblico, del gratuito, della formazione e della conoscenza, riconoscendo anche il protagonismo dei cittadini che hanno fortemente voluto questo spazio, è un segnale estremamente positivo". A proposito dell'assenza all'evento di inaugurazione del presidente del Municipio VIII, Paolo Pace, Smeriglio ha aggiunto: "Abbiamo invitato un sacco di gente, ognuno ha le sue agende e ognuno decide a che cosa dare importanza e priorità. Per noi oggi era importante e prioritario essere qua".

Gianluca Peciola, ex capogruppo di Sel in Campidoglio: "La Regione Lazio e la precedente amministrazione del Municipio VIII hanno investito su questo laborioso progetto di comunità, rendendolo possibile. Un servizio, che integrato alle attività del Palladium, alla vivacità della piazza, alla presenza di centri sociali e culturali nelle vie circostanti può essere parte dell'idea della 'piazza della cultura', un luogo diffuso di animazione e produzione culturale di comunità".

(AGENZIA DIRE)

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