Sono trascorsi esattamente trentasette anni dalla scomparsa di Maurizio Arena. Il popolare attore romano, ha legato la sua fama a pellicole che hanno fatto la storia del cinema,  come “Poveri ma belli”. C’è un quartiere però, che lo ricorda anche a prescincede da quelle sue interpretazioni. Per la Garbatella Maurizio Di Lorenzo, questo era il suo nome all’anagrafe, è infatti stato un simbolo.

UN MITO DELLA DOLCE VITA - Il passaggio di Arena per le strade della Garbatella non passava inosservato. E contribuiva ad alimentane la leggenda. “Ricordo perfettamente quando veniva nel quartiere con il suo macchinone americano. Si fermava al Bar Foschi a prendere qualche amico  ed insieme se ne andavano, pensavamo noi, a fare la bella vita a Roma” rammenta Paolo Moccia che, da ideatore di Buon Compleanno Garbatella , ne custodisce anche la memoria storica.

I SIMBOLI E L'IDENTITA' - Recentemente la targa che il Municipio aveva dedicato all'attore, i cui funerali si sono tenuti a Piazza Sauli, era stata divelta e ridotta in frantumi. Un gesto da più parti stigmatizzato. Una sorta di vilipendio, una ferita inferta al cuore, all'identià della Garbatella. La sua sistemazione, avvenuta soltanto tre mesi più tardi, è quindi stata salutata con estrema riconoscenza. "Vedere questa targa tornare al suo posto, non ha rappresentato soltanto un atto amministrativo doveroso. Intervenire per risistemarla rappresenta un modo per manifestare il rispetto che si ha per gli altri - aveva osservato Simonetta Greco, del Comitato per la cura e la salvaguardia della Garbatella - Le giornate che iniziano posando lo sguardo su questi piccoli ma significativi simboli, sono quelle che iniziano nel modo migliore“.