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Asili nido privati, a Roma la resistenza parte dal municipio VIII

La decisione di privatizzare gli asili nido e statalizzare le scuole materne, non è piaciuta in Municipio VIII. L'ente di prossimità rivendica il ruolo consultivo e minaccia di alzare le barricate. Angelucci (SEL): "Tronca ha proprio esagerato"

Ancora una volta il Municipio VIII scende in piazza a fianco di insegnanti ed educatori precari. Questa volta lo fa protestando contro il documento unico di programmazione 2016/2018. Non piace l'idea di procedere alla statalizzazione delle scuole materne ed della cessione degli asili nido comunali ai privati.

IL SERVIZIO PUBBLICO - "Questa volta è troppo, Tronca ha esagerato – commenta l'Assessore alle politiche scolastiche Paola – affossa completamente la lunga tradizione di accoglienza e di modelli educativi della nostra città che, negli anni,  si è tentato più volte di far regredire.  Invece di progettare e preparare, nella sua funzione provvisoria di traghettatore tra due amministrazioni elette democraticamente dai romani, un miglioramento del sistema dei servizi  0-6, offre tutto 'in saldo' ai privati e allo Stato". La decisione del Commissario poi ridurrebbe ulteriormente i margini di manovra dell'ente di prossimità. "In barba al decentramento amministrativo che prevede almeno l'espressione di parere da parte dei Municipi".

I POSTI DI LAVORO - Oltre al mantenimento del servizio pubblico, c'è un altro tema in ballo. "Come prima conseguenza di queste scelte in solitaria – osserva il Presidente Catarci - ci sarà impossibilità di procedere alla stabilizzazione di centinaia di educatrici e insegnanti precarie". Contro questa possibilità, è scesa in campo anche USB.  "La politica spinge i tecnici al lavoro sporco e Roma Capitale taglia sull’educazione – scrive l'Unione Sindacale di Base in una nota -  In linea con le tragiche politiche di governo, vedi la buona scuola, ci si libera in un sol colpo della responsabilità sul futuro di migliaia di lavoratrici precarie". Un tema caro anche al Municipio VIII il cui Presidente annuncia "una ferma opposizione, fino alle barricate". 

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