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Ardeatino Tor Marancia / Via di Grotta Perfetta

Da Tor Tre Teste a Tre Fontane: Italia Nostra lancia l’allarme sui fossi

L'associazione impegnata nella salvaguardia del patrimonio ambientale italiano rivolge un appello alle istituzioni: "Bonificate i fossi dai rifiuti ed impedite di coprirli con colate di cemento"

Un fosso trasformato in discarica. Un altro interrato. Le condizioni del reticolo idrografico minore di Roma destano preoccupazione. Anche perché, come segnala la sezione cittadina di Italia Nostra, da parte delle istituzioni non sembra esserci la dovuta attenzione.

Da Tor Tre Teste a Tre Fontane

A destare apprensione sono soprattutto due quadranti cittadini. L’associazione, dal 1955 impegnata nella difesa del patrimonio ambientale e culturale italiano, ha acceso i riflettori su due realtà. Una si trova a Tor Tre Teste e riguarda l’omonimo fosso nel cui alveo è stata disseminata una gran quantità di rifiuti. L’altro concerne il fosso interrato delle Tre Fontane, nella zona di Grottaperfetta.

L'assenza delle istituzioni

“Appare grave l’assenza di interventi decisivi da parte delle istituzioni preposte a garantire ai cittadini il controllo sulla sicurezza del territorio” segnala con una nota la sezione romana di Italia Nostra che denuncia anche come la maggior parte dei fossi sono stati coperti da strade, piazze, parcheggi e purtroppo ancora oggi sia il Comune che la Regione vogliono continuare a cementificarli nonostante gli allarmi lancianti dall’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale sulla urgenza di una gestione del rischio idrogeologico di Roma”.

Come si generano le voragini

Le voragini nella Capitale si aprono con una frequenza anche cinque volte superiore rispetto ad un’altra città come Napoli, che pure soffre dello stesso problema. E questo non avviene solo perchè ci sono condutture idriche e fognarie vetuste. Il fenomeno delle voragini deriva anche dal dilavamento del terreno da parte delle acque sotterranee. Il sottosuolo della Capitale, com'è stato spiegato da eminenti geologi, è fatto da materiali piroplastici, depositi alluvionali e terreni di riporto. Non da rocce solide come il basalto ed il calcare. Dunque è già più predisposto a subire l'azione incessante dell'acqua. E “l’acqua non può scomparire – hanno infatti ribadito gli attivisti romani di Italia Nostra – perchè anche dopo il tombamento trova altri percorsi”. E talvolta con conseguenze drammatiche.

L'appello alla salvaguardia dei fossi

Il tema, affrontato in dibattiti e convegni pubblici, fatica però ad entrare nell’agenda istituzionale. Ed è proprio alle istituzioni che si rivolge Italia Nostra Roma, per “chiedere di intervenire a rimuovere la discarica di rifiuti al Fosso Tor Tre Teste”, che tende frequentemente a formarsi. L'appello è però rivolto a Comune e Regione, affinchè siano “ immediatamente fermate le azioni in atto volte a far scomparire sotto il cemento gli attuali fossi di acqua pubblica della Capitale. In particolare – ha aggiunto il direttivo cittadino dell’associazione fondata da Giorgio Bassani - si chiede la tutela del Fosso attivo presente nel recente Programma Urbanistico di Fontana Candida e quella del Fosso delle Tre Fontane a Grottaperfetta”. Un caso, quest'ultimo, che ha logorato il centrosinistra e del quale, a più riprese, si è interessata anche la Procura.

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