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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ardeatino Tor Marancia / Via di Grotta Perfetta

I60, il Campidoglio vota per il ripristino del Fosso delle Tre Fontane

Soddisfatto il coordinamento dei cittadini. Dopo la mozione si aspettano ora passi concreti

Il Campidoglio torna ad interessarsi del ripristino del Fosso delle Tre Fontane. Lo fa approvando, con i voti del M5s e di Sinistra per Roma, una mozione che punta a segnare una svolta. Il Campidoglio, per tanti anni tirato inutilmente per la giacchetta dall'amministrazione municipale, si schiera dalla parte dei cittadini che vogliono ridurre le cubature previste a Grottaperfetta. E che, contestualmente, chiedono il ripristino del Fosso.

Cos'è l'I60

Compreso nel Piano Regolatore Generale del 1965, l'intervento urbanistico I60 prevedeva inizialmente 180mila metri cubi di edilizia residenziale da sviluppare tra via di Grottaperfetta, via Berto e via Ballarin. Con la decisione di creare il parco di Tor Marancia, l'area è stata investita dal meccanismo istituito con la delibera comunale n.53 del 2003: le compensazioni. L'I60 ha visto così più che raddoppiare le proprie cubature, divenute ora 400mila. 32 palazzi per un totale di 4763 nuovi abitanti. I lavori, iniziati nel 2014, hanno subito uno stop a seguito del ritrovamento del Fosso delle Tre Fontane, secondo i residenti poi alterato dall'avanzamento dei lavori.

Operazione trasparenza sui reperti archeologici

Il documento approvato in Aula Giulio Cesare con 26 voti, avanza tutta una serie di istanze. Alla Soprintendenza speciale ai Beni archeologici, si chiede di "rendere pubblica la relazione scientifica relativa ai sondaggi archeologici effettuati in situ, tra il 2008 e il 2011". Nell'area vennero infatti trovati, ed interrati alla vigilia di una manifestazione cittadina, una strada romana con basolato perfettamente conservato, una villa urbana, un mausoleo e 40 tombe. Con il documento votato in Campidoglio si chiede anche di "mettere in atto ogni azione possibile per il ripristino del tratto del Fosso delle Tre Fontane compreso nell’area dell’intervento, al fine di salvaguardare gli aspetti ambientali –naturalistici". Ed anche di "promuovere presso le Istituzioni competenti la salvaguardia e la tutela del fosso".

Gli standard urbanistici ed il fosso

"Chiediamo la rimessa in piena funzionalità di un fosso che è rappresentato in tutte le cartine di Roma, dal 600 in poi – ha ricordato in Aula Giulio Cesare il consigliere penstastellato Pietro Calabrese – è anche citato dagli storici nel corso dei secoli". Oltre a ricordare l'importanza che rivestono i fossi per la sicurezza idrogeologica, Calabrese ha aggiunto un altro dettaglio importante. "Il fosso è stato usato per rispettare gli standard urbanistici relativi a verde pubblico e parcheggi, altrimenti non si potevano cubare della palazzine in più – da qui l'intuizione di – proporre un'altra area limitrofa per soddisfare questi standard". Un aspetto che non viene preso in carico nella mozione votata, ma che è indicativo della strategia che potrebbe perseguire il M5s capitolino: ripristinare il fosso produce infatti un effetto domino. Poichè ci sono dei vincoli da rispettare (inedificabilità totale fino a 150 metri dalle sue sponde). Farlo tornare in superficie implica la cancellazione di alcune opere, come ad esempio i parcheggi che sono previsti proprio in quell'area. Questo significa però che, non rispettando gli standard urbanistici, lì non si possono edificare tutte le cubature sinora previste. Alla luce di queste considerazioni, potrebbe derivare l'idea di proporre al Consorzio di Grottaperfetta, di spostare le cubature (ovvero alcuni palazzi) in un'area meno congestionata. 

Il prossimo passo

Soddisfatto il Coordinamento Stop I-60! "Pensiamo che sia un passo importante, soprattutto perchè nell'assemblea capitolina si è palesato chi è dalle parte dell'ambiente di Roma e dei cittadini" fa notare la portavoce del coordinamento Giuseppina Granito. La mozione è stata infatti votata solo da Stefano Fassina (Sinistra per Roma) che l'aveva proposta e dal Movimento 5 stelle. "Riteniamo che a questo punto inizi il lavoro vero – ha aggiunto Granito –  La giunta Raggi deve infatti farsi sentire con il dipartimento Urbanistica, debbono intervenire su un cantiere che, date le premesse, noi riteniamo non possa andare avanti date le premesse". 

Convenzione urbanistica ed area demaniale

C'è un aspetto importante che i cittadini critici verso quell'intervento urbanistico fanno notare. "L'area del Fosso – spiega Granito –  è ancora demaniale, e quindi come da convenzione non è stata ancora ceduta al comune perchè si iniziassero le opere". Un aspetto contemplato nella mozione, laddove si fa notare che "una parte dell'area risulta ancora di proprietà demaniale, condizione che non avrebbe consentito l'inizio delle opere di urbanizzazione, secondo quanto previsto nella menzionata Convenzione". Motivo per cui, nel documento approvato in Aula Giulio Cesare, si è chiesto anche "di accertare la rispondenza tra quanto previsto nella Convenzione del 5 ottobre 2011 progetto di trasformazione urbana Grottaperfetta e quanto effettivamente realizzato e in corso di realizzazione dal Consorzio Grottaperfetta ".

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