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Martedì, 23 Aprile 2024
Ardeatino Garbatella / Piazza dei Navigatori

Prostituzione: il Municipio VIII apre al progetto delle “zone a luci rosse”

L'idea di circoscrivere la prostituzione in delimitate zone a luci rosse, piace anche a Catarci, che aveva avanzato una proposta simile già nel 2007. "L'alternativa qual è? Oggi ci sono soltanto il racket ed i cittadini esasperati"

L’idea di creare delle zone entro le quali confinare il fenomeno della prostituzione, è stata perorata dal Municipio VIII anche in tempi non sospetti. Lontano dai riflettori dei media nazionali, il Presidente Catarci già  otto anni addietro aveva avanzato la sua proposta. All’epoca si ragionò della possibilità di limitare il fenomeno nella zona di piazzale dei Navigatori.

LA RIDUZIONE DEL DANNO - Oggi che l’idea è stata presa con ancor più determinazione dal Minindaco del Municipio IX,quel proposito riacquista forse consistenza. Ma anche a prescindere dalla sua attuale praticabilità, era intuitivo attendersi un'apertura di credito al progetto dello zoning. “L'alternativa per l'amministrazione comunale è continuare a far finta di niente lasciando interi quartieri al loro destino. Per questo - ha osservato Catarci - penso ci si debba provare, senza ideologismi di nessun tipo. L''obiettivo è quello di ridurre il danno per i cittadini delle zone interessate dal fenomeno, allontanandolo dalle abitazioni, per dare una chance in più di uscita dai meccanismi di schiavitù a chi ne è vittima, per garantire sicurezza maggiore a chi - e c'è - vende il proprio corpo per libera scelta”.

L’OPPOSIZIONE A PRIORI - Le voci dissonanti,  non sembrano preoccupare il Presidente del Municipio VIII. “Tra chi si oppone a priori, oltre ai vescovi ed a tanta parte di quel mondo cattolico per cui Roma è prima Sede del Papato e solo in seconda istanza Capitale di una Repubblica laica, c'è la solita destra ciarlatana, da Salvini al surreale ex Sindaco Alemanno. Non mancano di spendere subito una parola contraria nè il Prefetto nè alcuni pezzi del mondo della polizia, cioè – sottolinea il Minisindaco – proprio quelli che in prima battuta dovrebbero impedire il costante aumento degli affari dei racket che trafficano in carne umana ed il proliferare delle schiave bambine,con risultati sconfortanti, viste le crescenti dimensioni di tali mondi”.

LA FOTOGRAFIA DEL PRESENTE -Certezze assolute comunque non ve ne sono.  “I dubbi di tanti sono legittimi, perchè i risultati dello zoning non sono garantiti e quelli ottenuti in altre esperienze sono stati contraddittori – sottolinea Catarci che poi aggiunge – lasciare tutto com’ è oggi, significa arrendersi ad un quadro caratterizzato solo  dal racket e dai cittadini esasperati”.

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