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Asilio di Fiumicino, scarsa sicurezza nel cantiere: rescisso contratto con ditta appaltatrice

Il Sindaco di Fiumicino: "Sarà la Procura della Repubblica di Civitavecchia che sta indagando su questa vicenda a individuare eventuali responsabilità su quanto accaduto"

Sarà un'altra impresa ad occuparsi della costruzione dell’asilo nido in via Coni Zugna a Fiumicino. È stato infatti emesso il provvedimento di risoluzione contrattuale per grave inadempimento ed emergono violazioni alle norme di sicurezza nei cantieri. La determina, redatta dall’area Lavori Pubblici e manutenzione urbana del Comune di Fiumicino, fa seguito a quanto accaduto la mattina dell’11 febbraio scorso, quando il solaio del nuovo asilo nido in costruzione a via Coni Zugna cedette di schianto provocando il ferimento di tre operai.

“La decisione di rescindere il contratto d’appalto mi trova assolutamente d’accordo. Chi non agisce con estremo rigore e scrupolo nella costruzione di un’opera pubblica che, tra l’altro, è destinata ai nostri bambini – sottolinea il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – non può avere la fiducia dell’Amministrazione né di nessun altro. Sarà la Procura della Repubblica di Civitavecchia che sta indagando su questa vicenda a individuare eventuali responsabilità su quanto accaduto. Ma certo, solo un caso fortuito ha evitato delle morti sul lavoro. Il rispetto delle norme che riguardano la sicurezza nei cantieri e la prevenzione non devono mai mancare. Faremo di tutto, oggi come domani, perché la già lunghissima lista delle morti bianche nel nostro Paese – conclude Montino - non si allunghi con altri nomi che arrivano dal nostro territorio”.

Dopo l’ordinanza immediata del Sindaco che dispose "il blocco cautelativo delle attività nel cantiere", il sequestro dell'area da parte dell’ASL-SPRESAL, competente organo preposto alla sicurezza sui luoghi di lavoro, l’Amministrazione comunale aveva dato incarico a una Commissione tecnica specializzata presieduta da un delegato nominato dalla Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma di fare "tutte le necessarie verifiche e i dovuti approfondimenti su quanto accaduto". 

I lavori della Commissione Tecnica hanno evidenziato, sia per la parte di analisi della documentazione tecnica fornita dall’Appaltatore, che per la scelta degli elementi e impiego dei sostegni preposti all’opera provvisionale, propedeutica alla fase di getto in calcestruzzo fino alla maturazione del solaio, che il sistema di banchinaggio, ossia l’insieme di travi in legno e puntelli in acciaio che lo sostengono, è risultato insufficiente e inadeguato.

In particolare, in base agli elementi in proprio possesso, la Commissione ha stabilito che "il collasso della struttura sia avvenuto per un errato dimensionamento e posa in opera delle strutture di sostegno, deputate ad opporsi ai carichi indotti sull’orizzontamento durante la fase di getto del calcestruzzo del solaio e delle travi".

La determina dei Lavori Pubblici fa proprie le conclusioni della Commissione e risolve il contratto d’appalto con la ditta aggiudicatrice dei lavori per grave inadempimento contrattuale e per gravi violazioni ai piani e alle norme della sicurezza. Al fine di completare l’opera si provvederà a una perizia dei lavori ancora da realizzare e a procedere così come previsto dall’art. 140 del D.Lgs. n. 163/06.

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