rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Vitinia - Mezzocammino Vitinia

Vitinia: quattro passi tra storia e natura

L’area militare di Vitinia al centro di un dibattito molto partecipato, in cui sono intervenuti autorevoli esponenti e centinaia di cittadini

C’erano circa 300 persone in un gremitissimo Auditorium, quello del Santa Chiara di via Caterina Troiani, al Torrino.

L’incontro, fortemente voluto dall’Associazione Viviamo Vitinia, ed in particolare realizzato grazie al contributo del suo storico Presidente, Paola Badessi, è riuscito al di là di ogni più rosea aspettativa.
Ad intervenire dal palco, in una lunga successione di testimonianze, sono passati autorevoli personaggi, come Adriano La Regina, Presidente dell’Istituto Nazionale Archeologia e Storia dell’Arte,  Mirella Belvisi, nota esponente di ITALIA NOSTRA, Paolo Berdini, urbanista del Consiglio Nazionale del WWF e moltissimi altri, sapientemente coordinati dal giornalista del TG 3 Lazzaro Pappagallo.

Il tema del convegno è stata la preservazione di un’area “che abbiamo già sottoposto alla disposizione del vincolo del codice dei beni culturali per i 1600mq che circondano la cisterna romana,” ha immediatamente sottolineato Anna Buccellato, responsabile della Soprintendenza Archeologica. La collina di Vitinia si inserisce in un’area di pregio, in età imperiale sede di ville patrizie, ma abitata anche molto tempo prima della nascita della Repubblica Romana.


Valore archeologico
.“Gli scavi condotti all’inizio del secolo per la realizzazione della Via del mare e della linea ferroviaria, hanno permesso di ritrovare una vasta necropoli, con mausolei tardo antichi riferibili a personaggi importanti ed i resti di un edificio absidato che fu attribuito alla basilica”- ha aggiunto l’archeologa, ricordando che – “Questi resti purtroppo dovrebbero essere già in gran parte compromessi dal passaggio della linea ferroviaria. Ma rimane una grande cisterna, su cui probabilmente si addossava la basilica, riferibile al II secolo d.C.”

Valore identitario.
Ma la collina di Vitinia non riserva soltanto importanti rovine dell’antichità. Perché  è altrettanto vero che il paesaggio ci consente di vivere un territorio e nel frattempo di riconoscerci, di riverderne le nostre radici. E’ un bene primario” ci ricorda Constanza Pratesi, architetto responsabile dell’Ufficio ambiente e Paesaggio del Fondo Ambiente Italiano (FAI).

L’attenzione dei costruttori.
Il problema di questa area, molto vasta, poiché si estende per 50 ettari, è che ha destato l’interesse dei costruttori. “Ma si continua ad edificare, ma non per chi ne ha veramente bisogno, come le giovani coppie o gli anziani, quotidianamente sfrattati” ammonisce Mirella Belvisi, Architetto responsabile della sezione romana di Italia Nostra. “I cittadini devono imparare a usare il voto per votare chi garantisce  il bene pubblico, non gli affari dei grandi costruttori romani” continua la Belvisi, che incita i comitati e le associazioni locali a fare quadrato intorno alle ultime aree verdi sopravvissute.

Decide il mercato. Dello stesso avviso è Paolo Berdini, urbanista del WWF che,  anche attraverso una serie di diapositive, mostra la triste involuzione edilizia cui il territorio capitolino, negli ultimi decenni, è stato soggetto.
 “Si è rotto un meccanismo che fino ad ora ci teneva incollati: oggi non esistono più vincoli, perchè anche attraverso l’uso delle deroghe dell’accordo di  programma, si cambia anche il piano  paesaggistico, si cancellano anche i vincoli esistenti di legge.” Riconosce amaramente il Consigliere Nazionale del WWF, che aggiunge “oggi non ci sono vincoli, ma c’è solo il mercato che fa la città”.

Una considerazione conclusiva dal sapore agre,  frutto anche degli sviluppi del recente piano regolatore. E che tuttavia lascia la porta aperta ad appuntamenti come questo, con i cittadini ad impegnarsi in prima linea. In difesa del proprio paesaggio che, per riprendere la suggestione della professoressa Buccellato, rappresenta anche la difesa della loro identità.

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vitinia: quattro passi tra storia e natura

RomaToday è in caricamento