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Sabato, 20 Aprile 2024
Torrino Torrino

Scuola incendiata a Decima, i cittadini chiedono la riapertura: "Puntiamo al tempo pieno"

Dopo l'incendio che ha danneggiato la "Scuola dei Lillà", il Comitato di Quartiere chiede di tornare ad investirci perché "L'asilo rischia di essere occupato". Tante le proposte sul piatto

Non è ancora chiaro come abbia fatto ad incendiarsi la scuola dei Lillà. L’asilo, inutilizzato a causa delle scarse iscrizioni, era stato oggetto d’una indiscrezione che non ha mai trovato riscontro. Secondo alcuni residenti,la struttura  era destinata  ed essere trasformata in un centro d’accoglienza per richiedenti asilo.

L'ATTENZIONE DELLE ISTITUZIONI - Sulla vicenda recente e sul futuro prossimo della scuola dei Lillà, si dovrà concentrare l’attenzione del Municipio IX.  “Abbiamo chiesto un Consiglio straordinario – ha spiegato il capogruppo democratico Andrea Santoro – in quella sede chiariremo che lì non è previsto nessun centro per richiedenti asilo e ribadiremo la nostra ferma condanna verso chi si è macchiato di un atto così vile”. La natura dell’incendio, per ora, non è ancora emersa. A prescindere dalla cause, è utile ragionare anche sul futuro. ”Daremo ascolto alle proposte dei cittadini – fa sapere l’ex Minisindaco – nella convinzione che l’immobile debba essere riaperto al più presto”.

IL TEMPO PIENO - Il Neo Presidente del Comitato di Quartiere Decima Torrino, ha intanto fatto sapere quali sono le proposte. Al primo posto viene “il suo recupero all’uso per la quale è stata concepita. In questo senso riteniamo che il principale ostacolo a un uso effettivo dell’asilo sia dovuto alla mancanza della mensa, e alla conseguente impossibilità di adottare il tempo pieno, cosa che ovviamente causa difficoltà insormontabili per i genitori che lavorano tutto il giorno e non hanno la possibilità di riprendere i bambini alle 13” sottolinea il Presidente del CdQ Maurizio Sapora.

LE PROPOSTE - Il problema era già stata evidenziato da Luisa Laurelli. L’ex Assessore alle politiche scolastiche del Municipio IX che aveva ricordato la difficoltà nel mantenere il numero di iscrizioni in un quartiere “caratterizzato dalla presenza di una popolazione anziana”. Da qui l’esigenza di realizzare un tempo pieno, ovviamente previa l’attivazione di una mensa. “L’ostacolo si potrebbe rimuovere ad esempio individuando un’area da adibire a refettorio” suggerisce il Presidente del CdQ, magari “stipulando una convenzione per un catering esterno, che fra l’altro potrebbe costituire opportunità occupazionale e di reddito per il quartiere. In alternativa, chiediamo che venga considerata la possibilità di adibire lo stabile ad uso sociale: esistono in zona associazioni attive sul territorio che non dispongono di una sede stabile, come anche gruppi e associazioni culturali che conducono progetti al servizio della cittadinanza”. Importante sarà muoversi con tempestività per “prevenire un’occupazione dello stabile da parte di soggetti non autorizzati”.
 

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