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Spinaceto Spinaceto / Largo Gerardo Sergi

La ferita di Spinaceto: anni per risanare la vallata devastata dal Punto Verde Qualità

La Commissione Lavori pubblici di Roma Capitale ha affrontato il tema del recupero del parco campagna di Largo Sergi. Agnello (M5s): "Il ripristino non sarà facile"

Il ritorno alla normalità, per il parco campagna Spinaceto Sud, non sarà immediato. Nell' area verde, c'è infatti  una vallata che da anni rimane interdetta ai residenti. Al suo interno permangono i resti di quelle che dovevano essere le fondamenta di un centro commerciale, con piscina e centro fitness. E' uno dei lasciti della stagione legata ai Punti Verde Qualità.

La vallata devastata

Lo scavo presente a Largo Sergi, alle spalle del vecchio mercato bisettimanale di Spinaceto, serviva ad accogliere esercizi sportivi e commerciali. L'arresto degli imprenditori coinvolti nell'operazione aveva portato ad una rapida archiviazione di quel progett, il secondo Punto Verde Qualità nel quartiere ad arenarsi. A differenza di quello previsto nell'altro parco di Spinaceto, la fantomatica "Città del rugby", quello di Largo Sergi non ha lasciato scheletri di edifici, visto che non si è mai andati oltre la realizzazione delle fondazioni. E' bastato poco però per trasformare una vallata in uno spazio fortemente degradato.

I primi passi

Per ripristinare la fruzione del parco, nel 2019 il Municipio IX si era impegnato ad  "intraprendere ogni utile azione volta alla messa in sicurezza ed al ripristino dei luoghi al fine di recuperare l'area alla destinazione originaria". Una memoria di giunta che però non ha finora sortito gli effetti sperati. I tondini di ferro, ormai arrugginiti, continuano ad emergere dal terreno. Impedendo di fatto il suo utilizzo ai tanti residenti che, un tempo, frequentavano l'area.

Il complicato ritorno alla normalità

Il tema del ripristino della vallata è stato affrontato, il 17 ottobre, in una seduta della commissione Lavori Pubblici del Campidoglio. I tecnici del Dipartimento Simu, insieme agli amministratori capitolini e municipali, si sono confrontari per provare a restituire l'area, oggi recintata, ai cittadini. "Non sarà facile ripristinare il parco – ha ammesso la presidente di commissione Alessandra Agnello – sul territorio c'è un enorme lastrone in cemento armanto, situato a due metri di profondità. Inoltre c'è una buca una di quattro metri servita per gli scavi archeologici". A completare il quadro "le teste sporgenti di ferri uncinati dei pali di fondazione e cumuli di materiale di risulta". Il tutto, visto che il cantiere è fermo dal 2012, è stato ricoperto da una fitta vegetazione.

Gli interventi previsti

Sul piano operativo, la commissione Lavori pubblici ha indicato quelle che sono le fasi da seguire per il recupero del parco campagna. Entro la fine del 2019 è prevista una gara per la messa in sicurezza dell'area, i cui lavori, ha spiegato Agnello "consisteranno  nella realizzazione di una palizzata per delimitarne il perimetro e nella eliminazione dei ferri che dovevano essere i pali di fondazione dell'ecomostro. Seguirà poi il riempimento della vallata "che dovrebbero concludersi entro marzo 2020".

Un lento recupero

"Ho seguito questa vicenda sin dal primo giorno della consiliatura – ha spiegato l'assessore municipale all'Ambiente Marco Antonini – sbrogliato il nodo burocratico, ora si tratta di mettere in sicurezza il sito e di riempirlo. La nostra intenzione, per non gravare ulteriormente sul bilancio capitolino, è quello di versarci della terra derivante da altre lavorazioni, chiaramente dopo averne effettuato le dovute analisi". Qualche passo nella giusta direzione, è stato finalmente intrapreso. Ci vorranno comunque degli anni per riportare l'area alle sue condizioni originarie. La ferita inferta al territorio è stata profonda.

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