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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Roma Latina: nessun bando pubblicato nella Gazzetta Ufficiale

Ancora nessuna pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del bando per attivare l'opera. Alunni "con le risorse pubbliche sprecate in 10 anni, si poteva mettere in sicurezza la Pontina"

La Roma Latina, tra le opere infrastrutturali che si vogliono realizzare a Sud di Roma, è quella di cui si parla da più tempo. Ciò detto, nonostante tutte le amministrazioni regionali che si sono succedute, da Storace in poi, ne abbiano tessuto le lodi e nonostante il parere positivo del CIPE , l’opera non decolla.Ci sono una serie di fattori che lascerebbero supporre una condizione di oggettiva difficoltà. Si va dalla mancata pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del bando per attivare la Roma Latina, alle indagini aperte a vari livelli istituzionali, dalla Commissione Europea alla Corte dei Conti.

UN PRESUNTO CONFLITTO D’INTERESSI - Ma vi è anche il dubbio, che si sta facendo strada, di un presunto conflitto d’interessi. Ce ne parla Gualtiero Alunni, portavoce del Comitato No Corridoio “Impregilo, la possibile società costruttrice della devastante e inutile autostrada, sta subendo un pesante Offerta Pubblica d’Acquisto (OPA) da parte della società romana "Salini". Sarà un caso – segnala Alunni - ma l’Istituto di Credito che fornirà il miliardo necessario è la Banca Intesa San Paolo della  quale il Ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture, Corrado Passera, insieme al Vice Ministro Ciaccia, sono stati Amministratore Delegato e responsabile alle Infrastrutture. Lo denunciavamo ieri e lo confermiamo oggi: c'é un conflitto d'interessi tra incarichi apicali ministeriali, interessi della finanza bancaria e società costruttrici”. Raggiunto telefonicamente, Alunni ci ha confermato questo timore, che getterebbe luci inquietanti su un’operazione nata oltre 12 anni fa, nel lontano 2001, quando si prevedeva che i costruttori, come vedremo, ed i relativi capitali, sarebbero stati diversi.

LO SPRECO DI RISORSE - Ma c’è dell’altro “ Dopo le continue denunce del nostro Comitato – spiega Alunni in una nota -  finalmente la Corte dei Conti ha aperto un’indagine sullo sperpero di denaro pubblico. Difatti, nella memoria scritta presentata dal Procuratore Generale della Corte dei Conti, si legge: “La polizia erariale ha accertato lo svolgimento di attività contenziose  portate all'esame di due collegi arbitrali e di una procedura in corso per la stipula di un accordo transattivo con uno spreco di risorse di circa 20 milioni di euro”. La cattiva gestione di risorse pubbliche, tuttavia, potrebbe non limitarsi a questo. “Allo spreco evidenziato – prosegue Alunni -  noi diciamo che si devono aggiungere le risorse pagate per mantenere in piedi i due Consigli d’Amministrazione di ARCEA e Autostrade del Lazio, i 43 milioni sborsati dalla Regione Lazio ai soci privati di ARCEA su sentenza per un lodo arbitrale” soldi ritenuti insufficienti da ARCEA, che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato.

COME NASCE LO SPRECO - L’ARCEA, è utile ricordarlo, è una società a capitale misto (pubblico-privato), istituita durante il governatorato di Storace per progettare, realizzare e gestire la rete autostradale per il Lazio. Poiché però questi compiti le venivano attribuiti mediante un’ assegnazione diretta, cioè senza bando di gara, e la cosa è consentita soltanto a Società per Azioni completamente pubbliche, la Corte di Giustizia  decise di invalidare quell’operazione. Da qui la richiesta,avanzata dalla stessa ARCEA, di  un risarcimento multi milionario.

I RITARDI E LE RICHIESTE - “Il tutto – riprende la sua nota Alunni - è arrivato anche alla Commissione Europea ed all’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici che hanno aperto due inchieste. A questo punto abbiamo delle buone ragioni per pensare che la non pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sia il frutto di questi avvenimenti”. Per la cronaca, Alunni ricorda anche che il 3 agosto il CIPE approvò il progetto definitivo della Bretella, collegata alla Roma Latina  “nonostante azioni che possiamo considerare avventurose, come la non riformulazione della Verifica d’Impatto Ambientale (VIA) a dispetto della presenza, rispetto al vecchio VIA del 2004, del nuovo intero quartiere di Torrino-Mezzocammino, con i suoi 20mila abitanti”. A fronte di questi ritardi e delle citate incongruenze, le speranze dei cittadini di non veder realizzare un’opera, avversatissima nel territorio, crescono. “Nella speranza che si faccia giustizia, ritirando definitivamente questo progetto mostruoso di asfalto e cemento – conclude la nota il portavoce del Comitato No Corridoio - auspichiamo che si apra un nuovo percorso per il miglioramento della rete ferroviaria pontina e la costruzione della metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea. Con le risorse pubbliche sperperate in questi ultimi 10 anni si poteva adeguare in sicurezza una parte rilevante dell’attuale Via Pontina, salvando la vita a decine di pendolari”.

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