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Laurentino Laurentina / Via Laurentina

Allargamento Riserva Laurentina, undici comitati scrivono a Zingaretti: "Perchè questo dietrofront?"

Il Piano di Assetto permetterebbe di valorizzare un'area verde e degradata. Ma da quindici anni resta nei cassetti. Comitati sul piede di guerra scrivono a Zingaretti

Il perimetro della riserva Laurentino Acqua Acetosa resta com'è. Almeno per ora. Perse le tracce anche del Piano di Assetto che da una quindicina d'anni attende di essere votato. Il risultato è che l'area verde, situata tra la Pontina e la Laurentina, resta degradata ed impraticabile.

La doccia fredda

Roma Natura, l'ente regionale che ha il compito di gestire 15 riserve nel territorio regionale, era favorevole all'ampliamento. E paradossalmente lo era anche la Regione Lazio, durante il primo mandato di Nicola Zingaretti. La decisione di bocciare l'allargamento,  è stata quindi una doccia fredda per i cittadini. Per un solo voto contrario, la proposta non è infatti passata. Senza però che nessuno fornisse una spiegazione in merito. Per questo il "Gruppo Territorio Ambiente" del Municipio 9, ovvero undici comitati distribuiti tra Cecchignola, Laurentino 38, Giuliano Dalmata e Fonte Meravigliosa, hanno scritto al presidente Zingaretti.

"E' incomprensibile la resistenza in sede regionale ad approvare il Piano di assetto della Riserva Laurentina, presentato da quasi quindici anni da Roma Natura, sostenuto dal IX Municipio di Roma e da Associazioni e Comitati del territorio" si legge nella lettera inoltrata al governatore Zingaretti. Il Gruppo Territorio Ambiente articola bene le fasi che, nel corso degli ultimi anni, avevano lasciato credere in un'inversione di rotta. Fuori dai tecnicismi, i problemi spesso evidenziati nel votare il piano di assetto, potevano essere risolto con l'emendamento recentemente bocciato. 

Il Piano d'Assetto, a cosa serve

Eppure  tutti gli enti coinvolti se ne erano dichiarati favorevoli. Lo strumento del Piano di Assetto permette infatti di ragionare in prospettiva sugli interventi da mettere in campo per valorizzare un'area oggi profondamente degradata, dove insistono autodemolitori e che negli anni è stata vittima di devastanti incendi.  Tra l'altro già nel 2017 il Municipio IX si era espresso favorevolmente all'allargamento del parco e lo stesso parere era stato riscontrato da Comune e Città Metropolitana. La stessa Regione, con l'assessore Buschini, aveva presentato una proposta di legge che avrebbe chiuso il cerchio. Poi però c'è stato il passaggio tra il primo ed il secondo governo Zingaretti e qualcosa dev'essere cambiato. I cittadini ora vogliono sapere cos'è successo.

Bocciatura senza spiegazioni

"L'emendamento risolveva il presunto conflitto tra Piano di assetto e perimetro della Riserva stabilito per legge regionale – ricorda Claudio Canestrari, il coordinatore del Gruppo Territorio Ambiente – ma a sorpresa e senza alcuna motivazione plausibile,  il rappresentante della Giunta ha dato in Consiglio parere contrario, nemmeno motivandolo". Una doccia gelata.  Un brusco dietrofront che lascia l'amaro in bocca.

I timori dei cittadini e l'appello a Zingaretti

Ora tra i comitati di zona regna il pessimismo. L'inversione di marcia può indurre qualcuno a pensare ad interessi speculativi pronti a cementificare la parte della Riserva di cui si chiede l'ampliamento" osservano i comitati nella lettera inviata a Zingaretti. Eppure quelle aree, secondo il Piano Regolatore di Roma, sono destinate in gran parte ad agricoltura e lo stesso Pianto Territoriale Paesaggistico Regionale classifica l'intera area a perimetro allargato "di interesse archeologico". Lì insistono, tra l'altro, gli storici Casali dell'Ara, monumentali edifici colonici abitati dai mezzadri che lavoravano nelle terre un tempo del principe Torlonia. Come gran parte della Riserva, quei casali sono ora inaccessibili. Si potrebbe ripartire da lì per rilanciare un polmone verde al quale i cittadini mostrano crescente attenzione. "Vogliamo incontrare Zingaretti o almeno vorremmo che facesse riparire subito l'iter per l'approvazione del Piano d'Assetto" fanno sapere i Comitati di zona. La partita non è conclusa, ma dopo l'ultima bocciatura ora è in salita.

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