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Martedì, 23 Aprile 2024
Laurentino Laurentina / Via Laurentina

Un nuovo impianto di compostaggio nella riserva naturale di Decima Malafede

Residenti preoccupati dalle puzze del futuro impianto di compostaggio

C'è un nuovo impianto di compostaggio previsto alle porte di Roma. Si trova all'interno della Riserva di Decima Malafede, nel territorio del Municipio IX, in località Solforata. Non è una zona distante da Pomezia. Ma soprattutto non è molto distante dai quartieri delle cosiddette "Cinque Colline". 

Grande come Maccarese

Alla Solforata è  infatti previsto un impianto di compostaggio in grado di trattare 23mila tonnellate l'anno di materiale organico. Per avere un parametro di riferimento, quello di Maccarese, di proprietà di Ama, è in grado di gestirne 30mila. Volumi importanti quindi, che destano preoccupazione tra i residenti del quadrante. "Rischiamo di dover sopportare tutti i miasmi che, inevitabilmente, un'impianto di compostaggio produce" osserva Lossella Seri, presidente del Comitato Cinque Colline. 

L'opzione di Torremaggiore

La preoccupazione dei residenti è comprensibile. "A pochi chilometri, in zona Torremaggiore e quindi a Pomezia, la società Cogea aveva chiesto le autorizzazioni per un altro impianto di compostaggio. Invece, sempre alla Solfatara, la Pontina Ambiente aveva intenzione di realizzare il biodigestore più grande d'Europa" ricorda il consigliere municipale  PD Alessandro Lepidini. Il territorio si sente dunque sotto attacco. Come già prospettato in passato dallo stesso consigliere democratico, si palesa il pericolo di costruire "un distretto dei rifiuti nell'inerzia delle istituzioni". L'impianto di Torremaggiore è infatti il doppio più grande di quello presente a Maccarese. 

Il biodigestore più grande d'Europa

Risale invece all'estate del 2016, la richiesta della società Pontina Ambiente d'ottenere una valutazione d'impatto ambientale. L'area era poco distante dal km 21 della Laurentina, dove oggi si paventa la possibilità di creare il nuovo impianto di compostaggio. In quella vicende, giocò un ruolo importante la protesta  levatasi dai residenti.  Anche il Municipio trovò la compattezza nell'opporsi alla proposta del biodigestore. Il parere dell'ente di prossimità, riuscì così ad arrivare in anticipo rispetto all'apertura della Conferenza di servizio. Oggi la situazione è diversa. Per il nuovo impianto, la partita rischia di essere più complicata.

I residenti si organizzano

"Abbiamo dato le carte di cui siamo entrati in possesso ad un legale – chiarisce Lorella Seri, del Comitato Cinque Colline – risulta purtroppo che siano stati persi entrambe i ricorsi, già presentati al TAR ed al Consiglio di Stato". Intanto vale la pena sottolineare che la Conferenza dei servizi si è già svolta, e l'autorizzazione di impatto ambientale è già stata rilasciata. Il timore è che i riflettori su questa vicenda si siano accesi con troppo ritardo. 
 

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