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Tor de’ Cenci: sulla sentenza del TAR il Municipio invoca un ricorso

Mentre i consiglieri PdL del Municipio chiedono al Campidoglio di fare ricorso, la sinistra capitolina pone l'accento sui diritti fondamentali e su una diversa politica degli sgomberi

La sentenza del TAR di Roma che, raccogliendo l’istanza cautelare di alcune famiglie di Rom, ha di fatto sospeso lo sgombero del campo di Tor de’ Cenci, come prevedibile, sta alimentando le più disparate reazioni.


LA VALUTAZIONE SULLA SENTENZA. Sul versante istituzionale, c’è da registrare la posizione assunta da due Consiglieri di maggioranza, Paolo Pollak e Stefano Aloisi, che chiedono un rapido ricordo da parte di Roma Capitale. “Il Tribunale che dice di dare le case ai nomadi, il Tar dice di mantenerli nel campo: due decisioni degli organi di giustizia che si contraddicono, prese per decisioni forse affrettate o perchè non consapevoli delle condizioni in cui vivono le famiglie e i bambini del campo di Tor de Cenci e dell'emergenza nomadi presente nelle zone dove è presente l'insediamento abusivo – fanno notare i due Consiglieri - La decisione del Tar è assolutamente in contrasto con la volontà della cittadinanza e degli stessi nomadi visto che oltre il 50% della popolazione Rom presente si è trasferita autonomamente al campo attrezzato de La Barbuta”.

IL RICORSO. Dei circa 350 Rom di stanza a Tor de’ Cenci, si ricorderà, una parte hanno accettato di trasferirsi nell’affollatissimo Campo di Castel Romano, mentre un’altra, quella cui fanno riferimento Pollak e Aloisi, hanno optato per il nuovo villaggio realizzato a La Barbuta, sul confine col Comune di Ciampino, che da tempo avversa questa operazione.
“Il Municipio XII  - chiariscono i due consiglieri Pdl- ribadisce e sostiene con forza il Piano Nomadi e per questo chiede al Sindaco Alemanno e al Vice Sindaco Belviso di opporre immediato ricorso allo stop del Tar”.

DIRITTI FONDAMENTALI. E così, mentre si delinea la posizione della maggioranza municipale, sulla vicenda del mancato sgombero interviene anche Gemma Azuni, Consigliera Comunale in quota SEL. “Il decreto pronunciato ieri dal giudice delegato del TAR di Roma, che sospende l’ordinanza di sgombero di Tor dè Cenci, deve essere letto con attenzione, perché, pur rinviando la trattazione del merito alla fine di settembre, ribadisce un principio fondamentale, ovvero che in materia di sgomberi si tratta di diritti fondamentali dei ricorrenti”.
 
LA POLITICA DEGLI SGOMBERI
. “Un principio per molti chiarissimo - riprende la Azuni - meno evidentemente per l’amministrazione di questa città che, per bocca del Sindaco Alemanno e del Vicesindaco Belviso hanno subito parlato di attacchi mirati contro il piano nomadi, addirittura di interessi di associazioni private che sarebbero dietro la battaglia contro la politica degli sgomberi. Quando è invece lampante, e ribadito dalla giurisprudenza ancora una volta, che si tratta di persone, famiglie, difficili e diversificate vicende personali, e, quel che è importantissimo, di diritti fondamentali. Mi auguro, nonostante le parole lette sui giornali stamattina facciano pensare al solito atteggiamento arrogante e tutt’altro che ragionevole – conclude la Azuni, già Presidente del Municipio XII - che si cominci finalmente a ripensare alla politica degli sgomberi, drammatici dal punto di vista umano, fallimentari da quello politico e sociale, molto dubbi dal punto di vista della legittimità”.
 

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