rotate-mobile
Eur Eur / Viale America

Torri dell'Eur, stangata del TAR: niente 24 milioni per Roma Capitale

Il Tar dà ragione ad Alfiere. Il Comune resta all'asciutto

Nuova tegola per Roma Capitale. Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di Alfiere, la joint venture partecipata al 50% da Cassa deposito e prestiti e per l'altra metà da TIM.  Nella vicenda legata alla trasformazione delle ex Torri di Ligini,  al Comune non spettano i 24 milioni richiesti come contributo straordinario. La cifra rivendicata, era infatti quella legata al vecchio progetto di recupero urbanistico. Vale a dire alla trasformazione progettata da Renzo Piano, che lì aveva pensato di realizzare degli appartamenti di lusso. Quel proposito però non è mai stato realizzato ed addirittura il relativo permesso a costruire non è mai stato ritirato.

La vicenda giudiziaria

Come aiuta a ricostruire anche il TAR, Alfiere ha invece richiesto un altro permesso nel 2015, che gli è stato accordato da Roma Capitale. Con l'arrivo di Raggi al Campidoglio, l'allora assessore Berdini ha però sconfessato l'operazione del suo predecessore . Ed a luglio del 2016, "in autotutela",  ha provato a ritirare il permesso rilasciato solo pochi mesi prima. A quel punto ad Alfiere sono stati chiesti anche gli ormai celebri  24 milioni di euro. Da qui è nato il contenzioso legale, ma anche la decisione di TIM di rinunciare a tutta l'operazione. Niente centro direzionale nelle Torri di Ligini. I grattacieli, privati dei teloni di copertura, sono così tornati a mostrare il loro degradante scheletro.

Uno scenario poco edificante

I 24 milioni di euro che, stando alla sentenza del TAR, il Comune non riuscirà ad incamerare, potrebbero rappresentare il danno minore.  "Al di là della vicenda giudiziaria  - ha commentato Giovanni Caudo, assessore all'Urbanistica della Giunta Marino - pesano i 300 milioni di investimenti che mancano alla città, un quartiere lasciato nel degrado, un paesaggio che ormai neanche a Beirut e  l'albergo del Centro congressi con vista sulle Torri scorticate che non si riesce a vendere". Un quadro poco edificante per un quartiere che è in cerca di una vetrina internazionale. Un pessimo biglietto da visita per la Capitale e per il Pentagono, che sarà presto mostrato in mondovisione. Già perchè proprio davanti agli scheletri di "Beirut" il 14 aprile sfileranno i bolidi della Formula E. "Eppure era tutto chiaro, evidente fin da subito che il gioco non era quello che ci volevano far credere – chiosa Caudo, che punta il dito contro l'attuale amministrazione – purtroppo è andato tutto come previsto". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Torri dell'Eur, stangata del TAR: niente 24 milioni per Roma Capitale

RomaToday è in caricamento