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Eur, la Sindaca porta i doni alle madri detenute nella "Casa di Leda"

La sperimentazione prosegue anche nel 2018

Primo Natale per il centro di detenzione realizzato in via Algeria. All'interno della villa confiscata alla criminalità organizzata, dalla scorsa estate sono presenti sette donne con minori al seguito. Si tratta di madri che, avendo dei bambini piccoli, stanno scontando una pena alternativa al regime carcerario.

La visita di Natale

Giovedì 28 dicembre, gli ospiti della struttura, hanno ricevuto un'inaspettata visita. "Insieme con la Sindaca, abbiamo consegnato alcuni doni a tutti i bambini e condiviso un momento importante di gioia per i piccoli e le loro mamme – ha fatto l'assessore allo Sport ed alle Politiche giovanili Daniele Frongia – la struttura, inaugurata lo scorso 11 luglio e intitolata a Leda Colombini, che si è battuta per la difesa dei diritti dei bambini costretti dalla nascita a vivere in carcere, accoglie le donne del reparto femminile di Rebibbia sottoposte alla misura degli arresti domiciliari".

Un esempio unico di detenzione alternativa

Aprire la Casa di Leda non è stato un compito semplice. I residenti dell'Eur per mesi avevano contrastato quest'iniziativa,  segnalando l'inadeguatezza della struttura. Si tratta di una villa dagli arredi sfarzeschi situata in una delle strade di maggior pregio dell'Eur. Nonostante le proteste, l'amministrazione pentastellata ha  deciso d'investire su un progetto ereditato dalla precedente maggioranza. Un progetto unico nel paese, "un fiore all'occhiello" per dirla con le parole del ministro della Giustizia Andrea Orlando "che non porta consenso" ma che rappresenta comunque  "un obiettivo giusto per il quale si è lavorato insieme".  D'altra parte, come ha ricordato la Sindaca, si tratta di "un  grande esempio di convivenza sociale  verso il quale tendere" se si vuole dare " attuazione alla funzione rieducativa della pena". Soprattutto in considerazione della particolarità delle persone che lì sono ospitate.

Casa di Leda: la visita della Sindaca

Gli ospiti della Casa di Leda

"Al momento sono presenti sette donne, sei detenute più un'altra persona che si sta accompagnando verso l'uscita. I minori invece sono otto – ha spiegato l'assessora alle politiche sociali del Municipio IX Fiorella Caminiti  presente alla visita di Raggi e Frongia - abbiamo trovato un clima accogliente, sereno. Le madri hanno preparato insieme il pranzo e ci hanno accolto in quella che ora è la loro casa". E lo sarà anche per il 2018. "La  sperimentazione si sta rivelando positiva e la buona notizia è che Poste Italiane ha deciso di prorogare il protocollo d'intesa anche per il prossimo anno, garantendo gli stessi finanziamenti ottenuti per il 2017". Il prossimo futuro, per la Casa di Leda, è quindi garantito.

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