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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Discarica Falcognana, Pettinari (CdQ): “Le parole di Miccoli ci lasciano sgomenti. Venga qui a vedere”

Il Presidente del CdQ scrive a Miccoli (PD) "Perché commenta solo le dichiarazioni di Brunetta? Venga al Presidio, a vedere quali sono le reali criticità della zona"

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta che Daniele Pettinari, in qualità di cittadino ma anche di Presidente del CdQ di Falcognana, ha rivolto all’onorevole Marco Miccoli. L’ex segretario romano del Pd, ora deputato, si è resto protagonista in questi giorni d’ una polemica a distanza col capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta, sceso in campo per sostenere le ragioni del No alla Discarica.

Gentile on.le Marco Miccoli, Le scrivo come cittadino nato e residente a Falcognana da sempre, ormai da trent'anni. Mi auguro che questo particolare non costituisca motivo per insinuare un possibile conflitto d'interesse ma un valore aggiunto quanto a conoscenza del territorio ed aderenza alle ragioni che mi spingono alla difesa dello stesso. Da due anni sono anche presidente del comitato di quartiere, esperienza che consente di relazionarmi quotidianamente con i cittadini di zona e le realtà economico-sociali del territorio; attualmente faccio parte del Presidio No Discarica al Divino Amore. Mi rivolgerò a lei francamente, a garanzia dell’onestà e della trasparenza che tale vicenda merita.

LO SGOMENTO DEI RESIDENTI - Mi permetta di dirle che siamo rimasti sgomenti e non capiamo il senso delle dichiarazioni da lei rilasciate ai giornali negli ultimi giorni a difesa – convinta e appassionata, ma forse meritevole di un serio approfondimento – della scelta del Commissario Sottile in merito all'individuazione della discarica di proprietà della Ecofer Ambiente S.r.l., sita al km 15.300 della via Ardeatina, quale sito per lo stoccaggio dei rifiuti post Malagrotta. In primis: perché si limita in via esclusiva ad incentrare l’attenzione sulle dichiarazioni dell’on. Brunetta, trasformando la vicenda nel suo complesso in campo di battaglia partitica e svuotandola completamente di contenuto, anziché – come ci saremmo aspettati – porre l'attenzione su quelli che sono i reali, seri e sussistenti problemi del sito di Falcognana?

SCELTA CALATA DALL'ALTO - La zona individuata dal commissario si trova a 2 km dal Santuario del Divino Amore, a 500 metri dal centro abitato di Falcognana, a 100 metri dai primi nuclei abitati, al confine con aziende agricole che vantano produzioni biologiche e di elevata qualità. La metodologia impiegata nell’individuazione di questo sito non è stata certamente quella che caratterizza una pubblica amministrazione degna di questo nome ma piuttosto una - per così dire - top-down, calata dall'alto, dove i cittadini non hanno voce sulla questione, non vengono ascoltati né tantomeno coinvolti, e si confida nel mese di Agosto quale periodo vuoto e silente, favorevole a prendere decisioni nell’inconsapevolezza dei residenti che si trovano fuori Roma o in vacanza.

LE DISCARICHE PRESENTI NEL TERRITORIO - A partire dall’uscita 24 del GRA e proseguendo attraverso ed oltre il Santuario del Divino Amore, il territorio è già costellato da ben otto discariche, in prevalenza di inerti (ma qualcuna ha già chiesto il cambio d’uso, subodorando il profumo allettante di ben più lauti guadagni), e la Ecofer Ambiente S.r.l. è autorizzata e già operativa nell’ambito del conferimento di rifiuti pericolosi e non (fluff proveniente da attività di autodemolizioni e frantumazione di rifiuti contenenti metalli, fanghi provenienti da sostanze pericolose [CER 19 10 05 e 06], fanghi provenienti da trattamenti chimico-fisici [19 02 06], fanghi prodotti da trattamenti delle acque reflue industriali [19 08 14], fanghi prodotti da processi di chiarificazione delle acqua [19 09 02], resine a scambio ionico saturate o esaurite [19 09 05] pneumatici fuori uso interi a fini ingegneristici [16 01 03], utilizzo in ricircolo del percolato prodotto in discarica) nella zona di Falcognana.

LA VIABILITA' - La via Ardeatina si trova già in una situazione di elevata criticità: è stretta, percorsa quotidianamente da tir e camion diretti verso le zone industriali di Santa Palomba e Pomezia, disagevole per la presenza di ponti ferroviari che ne restringono la carreggiata sino a ridurla in alcuni tratti  ad un unico senso di marcia (con buona pace degli automobilisti) e sulla quale vige un divieto della Provincia di Roma, che ne vieta il transito ai mezzi con massa superiore alle 6,5 t. Lo stesso dicasi per via di Porta Medaglia, senza illuminazione né marciapiedi, rientrante nel vincolo Bondi, di competenza municipale e prossima ad essere interessata da un divieto di transito per i tir (come dichiarato unitariamente dal Consiglio del  IX Municipio) e per via Nettunense - via del Divino Amore, già trafficatissima e per la quale il Comune di Marino si è espresso in senso assolutamente contrario.

TROPPI INTERESSI - In questi roventi giorni di lotta e manifestazione, è stato bello riscoprire il senso di comunità all'interno dei piccoli centri abitati dove abitiamo, costellati dal verde dell'Agro Romano ma siamo anche consapevoli che non sarà possibile affrontare ad armi pari quei poteri forti che, con le loro affermazioni e comportamenti, stanno aumentando in noi la consapevolezza che ci sono troppi interessi, che non riguardano il bene comune e il bene pubblico, come dimostra il fatto che non si sia neanche considerata l'ipotesi di utilizzare i siti messi a disposizione dal Ministero della Difesa, lontani dall'agro romano, dalle coltivazioni biologiche, dalle abitazioni dei cittadini. Per non parlare, poi, dei “misteri” relativi ai reali proprietari della discarica e ai costi della stessa nel caso di un eventuale esproprio: per tali questioni aperte, confidiamo nella Procura, nella Guardia di Finanza e nella Corte dei Conti.

NO ALLE DISCARICHE - La realtà, però, ci richiede di ripensare in toto alle attuali modalità di gestione dei rifiuti: ma allora perché continuare a perseguire un tale modello retrogrado, e perdipiù in un Municipio come il nostro che ha già iniziato la raccolta porta a porta e i cui abitanti si sono abituati in pochi giorni a differenziare carta, plastica, vetro ed organico? La risposta la immaginiamo purtroppo e la vivremo a nostre spese. Oltre il danno, la beffa. In merito all'ulteriore discarica sulla via Ardeatina i cittadini si chiedono: perché sempre a Roma Sud? Perché ancora qui, se il territorio è già disseminato da così tante discariche (inerti, calcinacci, terra di scavo della metro C, deposito ATAC, fluff...)?
Che fine faranno, con la nuova discarica, il vincolo Bondi, il parere contrario del MiBac, le tutele costituzionali del paesaggio e della salute? Se una discarica di rifiuti pericolosi c’è già, e se ne aggiunge un’altra destinata a raccogliere i rifiuti di tutta Roma, ancorché genericamente trattati, si tratta di una moltiplicazione per due delle discariche esistenti a Falcognana, non una sottrazione (come qualcuno vuole farci credere).
Ritengo che il partito a cui appartiene e i suoi rappresentanti, anche nelle vesti istituzionali, non vadano assecondati quando le scelte fatte non sono giuste; anzi sono profondamente ingiuste.


L'INVITO AL PRESIDIO - Adesso perché non guardare al cuore reale del problema? La invito a fare una visita a questo ultimo scampolo di agro romano, che lascia trasparire la sua bellezza naturale e sempre mostra la sua vocazione agricola: due caratteristiche che vanno tutelate e rispettate perché, una volta intaccate, irreversibili.
 La aspettiamo al Presidio al km 15.300 della via Ardeatina: potrà rendersi conto personalmente delle reali criticità della zona e della necessità di proteggere un’area unica e preziosa di agro romano, assieme alle produzioni bio e doc locali , e del dovere di conservare intatta la “casa di campagna” della Madonna del Divino Amore, il “Santuario mariano di Roma dopo S. Maria Maggiore” – come ebbe a definirla il beato Giovanni Paolo II -  che costituisce il fulcro della devozione di molti romani ma anche di tantissimi pellegrini che vengono qui da tutto il mondo ed anche, più prosaicamente, il motore dello sviluppo economico di tutta la zona”.

 

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