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Prostituzione all’Eur: piace l’idea di vietarla davanti le case

Il proposito d'introdurre un articolo antiprostituzione, all'interno del regolamento di polizia urbana di cui scrive La Repubblica, piace ai cittadini dell'Eur. "Favorire la prostituzione significa non fare nulla"

Addio alla stagione delle ordinanze. Per combattere il degrado che soffoca la Capitale, come ha spiegato Giovanna Vitale su La Repubblica,  in Campidoglio si sta pensando di varare un nuovo regolamento di polizia urbana. Si tratterebbe di una trentina di articoli, con i quali cercare di dare risposta, a quanti continuano a reclamare più decoro in città.

UNA PROPOSTA PRAGMATICA - Sul fronte della prostituzione, è trapelata la proposta di vietarla a cinquecento metri dalle abitazioni, elevando multe salate a clienti e lucciole che contravverranno a questa regola. Una proposta che, nel quadrante dell’Eur, è stata accolta con un certo ottimismo. Per il Presidente dell’Associazione Ripartiamo dall’Eur, si tratta di un passo in avanti. “Io dico che bisogna andare al nocciolo della questione, essere cioè pratici. Altrimenti chi ci rimette sono sempre i cittadini, che pagano le tasse e subiscono le situazioni – premette Paolo Lampariello – allora per me questa proposta, sicuramente perfettibile, merita attenzione”.

LA QUESTIONE DEL FAVOREGGIAMENTO - Non si tratta dello zoning di cui aveva parlato profusamente il Presidente Santoro. Ma sicuramente gli somiglia molto. “In passato – ricorda Lampariello – il precedente Prefetto di Roma aveva detto che quella soluzione poteva configurarsi come favoreggiamento. A me però sembra che, non fare nulla, sia una sorta di favoreggiamento occulto. Dunque, ben venga quest’iniziativa del Sindaco, che io inasprirei. Cinquecento metri di distanza dalle case – osserva il Presidente dell’Associazione Ripartiamo dall’Eur – mi sembrano pochi. Già un chilometro sarebbe meglio”.

LA GARANZIA DELLA DURATA - Non ci saranno dunque aree dove è possibile prostituirsi, ma zone dove non sarà possibile farlo. Il che, tutto sommato, non sembra molto differente. “Andiamo incontro al Giubileo – conclude il cittadino – quindi a maggior ragione conviene trovare una soluzione. Non si può pensare di lasciare tutto, in ossequio ad una mera questione ideologica, com’è oggi”. Il nuovo regolamento comunque, una volta approvato in Giunta e successivamente in Assemblea Capitolina, con tutti gli eventuali correttivi da introdurre, offrirebbe più garanzie rispetto a delle ordinanze che, per loro natura, sono strumenti con una durata limitata nel tempo. Un aspetto non secondario visto che una legge in Parlamento, con cui regolamentare la prostituzione, continua a non arrivare.

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