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Giubileo e il "Divino Amore" dimenticato: è pressing sul Campidoglio

L'assenza di interventi a favore dei pellegrini del Divino Amore, sta suscitando molte proteste Palozzi: "E' uno dei luoghi di culto più preziosi. Il Campidoglio ci metta la faccia"

Da oltre 250 anni, la storia del Santuario Mariano del Divino Amore, s'intreccia con quella della città eterna. Un legame vivido nelle coscienze dei credenti, che rinnovano la propria devozione percorrendo il sabato sera un sentiero che va dal Circo Massimo fino al km 12 della Via Ardeatina.

IL PERCORSO DEI PELLEGRINI - I quattordici chilometri di pellegrinaggio, si sviluppano anche su strade con poca illuminazione e senza marciapiedi. Passaggi pericolosi che però, nonostante il Giubileo sia alle porte, non dovrebbero godere di alcun intervento migliorativo nei prossimi mesi. Un motivo che sta suscitando non poche polemiche. “Sarebbe il caso che l’inefficiente amministrazione capitolina rompesse il silenzio istituzionale in merito alla sorte del Santuario del Divino Amore, che il Comune di Roma avrebbe escluso da ogni iniziativa legata all’imminente Giubileo straordinario e da ogni qualsivoglia programmazione di intervento" scrive in una nota Adriano Palozzi, Consigliere regionale di Forza Italia. "Si tratta di una situazione spiacevole anche e soprattutto alla luce dell’importanza religiosa e spirituale che il Santuario racchiude per Urbe Eterna, cittadini romani e migliaia di pellegrini".

LE RESPONSABILITA'  ISTITUZIONALI - In queste ore, una ventina di realtà del territorio, hanno sottoscritto una lettera rivolta al Campidoglio ed al Vicariato. Una notizia di cui il Consigliere di Forza Italia è informato e che dichiara di condividere "per le preoccupazioni" che associazioni e comitati vi hanno espresso. "Il Campidoglio si svegli e, anziché nascondere la testa sotto la sabbia – incalza la giunta Marino il Consigliere regionale -  ci metta la faccia e chiarisca una realtà che, se confermata, avrebbe davvero del paradossale. Il Santuario del Divino Amore infatti è uno dei luoghi di culto più preziosi di Roma e, soprattutto in occasione di un evento importante come l’anno giubilare, non può e non deve essere messo in secondo piano”. 

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