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Foresta di Capocotta: a settembre le querce rischiano l'abbattimento

Secondo l'ex Presidente del WWF Lazio, il pericolo dell'abbattimento di alberi nella preziosa foresta di Capocotta, ancora esiste. "Non è stato revocato il nullaosta al taglio che Romanatura aveva rilasciato"

Dopo l’estate, il destino di una delle foreste planiziali più importanti della Regione, quella di Capocotta, potrebbe tornare critico. L’Ente Romanatura, che aveva autorizzato il taglio, non avrebbe revocato il nullaosta e dunque per qualche albero, potrebbe ancora esservi il rischio di un abbattimento.

LA VICENDA - “A marzo, quando le prime grandi querce hanno iniziato a cadere sotto la motoseghe, gli allarmi lanciati hanno stimolato Romanatura a parlare dell’argomento, con numerose dichiarazioni a tratti incommentabili per giustificare un atto così grave” ricostruisce la vicenda Marco Antonini, il cittadino che lanciò l’allarme sul destino degli alberi.  “Il commissario straordinario dichiarò a più riprese che non si trattava di taglio ma di potatura, venendo smentito dalle foto eseguite in loco – ricorda Antonini, già Presidente del WWF Lazio - poi scaricò la responsabilità sui servizi tecnici  e  la situazione fu così imbarazzante da costringere il governatore del Lazio in persona a tuonare ‘Stop al taglio degli alberi a Capocotta. RomaNatura riaffitterà questa area privata. Difendiamo le bellezze del Lazio’ ”    .

PERMANE IL RISCHIO - L’intervento del Presidente Zingaretti, sembrava chiaro. Le preziose querce, dopo il pronunciamento piuttosto esplicito, erano parse salve. Ed invece “Diversi mesi sono passati ma il bosco è ancora a rischio taglio – spiega Antonini -  in quanto il contratto di affitto non è stato stipulato, né tantomeno è stato acquistato il diritto di taglio che ancora meglio tutelerebbe l’area ad un prezzo più basso, e nemmeno è stato revocato il nullaosta al taglio rilasciato da Romanatura.

IL TAGLIO A SETTEMBRE - Le conseguenze, secondo il naturalista, potrebbero essere devastanti. "Alla ripresa della stagione silvana a settembre, il bosco potrà essere abbattuto, senza che i mesi trascorsi abbiano portato ad una soluzione. Lascia l’amaro in bocca vedere come il commissario straordinario Gubbiotti dopo le frequenti irruzioni televisive per giustificare senza contraddittorio il proprio operato, di fatto non abbia fatto nulla per dare seguito alle proprie dichiarazioni ed a quelle del governatore del Lazio. A questo punto – conclude l’ex Presidente del WWF Lazio - potrebbe essere utile anche capire perché i parchi del Lazio sono commissariati da parecchi anni, dapprima dalla giunta Polverini e poi da Zingaretti”.
 

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