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Prostituzione all’EUR: tutte le proposte in campo per arginare il degrado

Il Presidente Santoro, nel ricordare che l'EUR è già un quartiere a luci rosse, spinge sul progetto #Michela. C'è però chi rilancia le ordinanze anti prostituzione, in attesa di una legge nazionale che riapra le case chiuse

La manifestazione di venerdì all’EUR ha contribuito a riaccendere l’attenzione sulla questione del degrado all’EUR. Da Gazebo a La Gabbia, diverse trasmissioni televisive sono tornate sul tema, dando risalto alla protesta dei residenti ed alle proposte messe in campo dall’amministrazione locale.

LE ZONE A LUCI ROSSE - “In questo paese tutti si girano dall’altra parte e nessuno decide di fare qualcosa per i cittadini. L’EUR è già, purtroppo, un quartiere a luci rosse – ha ricordato il Presidente Santoro ai microfoni di La 7 – Noi vogliamo individuare delle aree dove possano stare le prostitute e  le forze dell’ordine possano fare il loro lavoro d’indagine. O facciamo così, o passeremo la vita a raccogliere firme e poi non cambierà nulla”.

LE CASE DI TOLLERANZA - Il corteo svoltosi venerdì, partecipato da molti esponenti politici di centrodestra, aveva suggerito un’altra ipotesi: quella di una legge sulla riapertura delle case di tolleranza. Una pista che, attualmente, sembra non raccolga unanimi consensi. Decisamente contraria è parsa La coordinatrice dei tavoli sulla prostituzione all’EUR Matilde Spadaro. Davanti alle telecamere di Paragone, l'ex Assessore municipale aveva espressamente ricordato “le condizioni  di vita delle prostitute che stavano nelle case di tolleranza” per poi esortare gli interlocutori  “a studiare l'argomento ed a sostenere gli sforzi del Municipio”.

UNA SOLUZIONE TRANSITORIA -  Lo zoning come soluzione al problema del degrado, da una parte, e dello sfruttamento dall’altra, non sembra però convincere tutti. Per la Presidente del CdQ Torrino Nord “è il punto di partenza per risolvere il problema che rende invivibile il quartiere ”. Ma il punto di arrivo, ribadito dalla propria pagina facebook, sarebbe un altro : “arrivare alla riapertura delle case di tolleranza”  Per altri interlocutori, che fanno parte del  tavolo realizzatoper la costruzione del progetto #Michela, c’è chi però nutre seri dubbi sulla proposta dello zoninig.

RIAPRIRE LE CASE DI TOLLERANZA - Per Laura Pasetti, Presidente di Laurentes “Il pericolo reale di ghettizzazione, la crescita esponenziale della necessità dei controlli non sostenibile con le attuali difficoltà economiche, il  rischio di perdita di attenzione da parte del legislatore non depongono affatto a favore dello zoning”. Dunque cosa fare? “Nel lungo termine riaprire le case di tolleranza. Nel breve ricorrere alle già utilizzate ordinanze anti prostituzione. Sono veloci da realizzare, senza scomodare i prati dell’EUR”. Le posizioni in campo sono tante ed il confronto, anche serrato, è aperto. Su un aspetto c’è un comune accordo: la situazione di degrado dell’Eur va risolta.

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