Elezioni Municipio IX (ex XII). Intervista a Matteo Marini, candidato Presidente per Progetto Roma
Matteo Marini, candidato Presidente per Progetto Roma al Municipio IX, risponde alle domande di Romatoday
Matteo Marini, 20 anni, è il più giovane candidato alla Presidenza del Municipio IX (ex XII). Diplomato al liceo scientifico Majorana di Spinaceto, Marini collabora con diverse testate, come giornalista, videomaker e blogger. E’ candidato nella lista Progetto Roma per Alessandro Bianchi sindaco.
Come nasce l’idea di candidarsi alla Presidenza del Municipio IX?
La mia candidatura nasce dalla fiducia che Alessandro Bianchi, ex ministro dei trasporti del governo Prodi ha voluto riporre nella mia persona. Per motivi di lavoro, a distanza di qualche settimana dal suo ritiro nella corsa alle primarie di centro-sinistra, ci siamo rivisti e mi ha proposto una candidatura a livello comunale. Io però vivo da 13 anni all’Eur, e mi è sembrato più utile dirottare la mia candidatura al municipio. Sono rimasto però spiazzato quando lui mi ha detto che era disponibile a lasciarmi il ruolo da Presidente del Municipio, se avessi trovato altri 16 candidati. Cosa che ho fatto.
Volendo elencare tre problemi che più di altri caratterizzano il territorio?
Il primo problema intorno al quale girerà il nostro programma, che stiamo stilando insieme a personalità importanti, come l’urbanista Paolo Berdini a cui abbiamo chiesto una mano, è che in nome del risparmio e della spending review si spengono, a rotazione, i lampioni in alcune aree del territorio. Questo comporta che un Municipio in cui, alle 20, si spengono le luci, non può esser vissuto appieno dai suoi cittadini. Quindi bisogna ripartire da un’illuminazione pubblica capillare. Noi stiamo studiando come utilizzare la tecnologia dei led e dei pannelli fotovoltaici per soddisfare questa esigenza, perché più illuminazione significa anche più sicurezza. Abbiamo in mente un grande piano di riqualificazione dei parchi. La giunta Calzetta continua a ripetere che sono intenzionati a fare dei grandi interventi, per metterli in sicurezza, per riqualificarli e ripulirli, ma non li fa quasi mai. Una riqualificazione deve esser fatta coinvolgendo attivamente dei cittadini e delle cooperative fatte dai giovani, poiché credo molto che si debba ripartire dalla mia generazione. Infine credo che bisogna investire sull’aggregazione sociale, che non può esser rappresentata dai bar nei quali le persone si ritrovano per bere, ma che sia qualcosa che porti con sé un investimento sulle idee. Se l’associazione culturale ha un’idea intelligente, l’amministrazione ha il dovere di mettergli a disposizione i mezzi, come i locali.
Ci può indicare tre proposte concrete per migliorare il Municipio IX?
Diciamo che una l’ho già accennata: la riqualificazione dei parchi, che può procedere coinvolgendo i cittadini nelle opere di ristrutturazione, con workshop, in affiancamento all’amministrazione; ma anche coinvolgendo cooperative di giovani che, a costo zero, e dunque come volontariato, puliscano quei parchi, magari in collaborazione con le scuole medie e superiori Per la partecipazione, io credo che accanto al Consiglio Municipale dei Bambini e delle Bambine, vada fatto un Consiglio anche dei Ragazzi e delle Ragazze. Sarebbe utile farlo, poiché ci sono molti miei coetanei che non sanno neppure dove si trovi il Municipio, né quali siano le relative competenze. Come terza proposta c’è quella del Bilancio Partecipato ed il Piano Regolatore Partecipato. Su questo punto, aggiungo che in relazione all’area dell’ex Velodromo, io come tanti altri cittadini, vogliamo capire fino in fondo se c’è ancora dell’amianto. Ma se non c’è, mi batterò perché divenga un’area adibita a parco pubblico, dove non dove essere realizzata neppure una palazzina.
Perché sarebbe utile votare per Alessandro Bianchi Sindaco di Roma?
Secondo me Alessandro Bianchi ha un programma convincente, improntato sull’ambiente, settore dal quale far ripartire l’economia della città e non fa le solite promesse impossibili da mantenere. Ad esempio, quando parla di mobilità, non promette in cinque anni di pedonalizzare tutta l’area dei fori, ma semplicemente sostiene che, da adesso a dieci anni, si può arrivare a togliere, con una buona campagna di informazione, uno dei due milioni e mezzo di auto che quotidianamente circolano in città.
