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Discarica Falcognana, il TAR accoglie il ricorso dei cittadini: stop alle nuove tipologie di rifiuti

Il TAR del Lazio annulla il provvedimento con cui la Regione aveva autorizzato il futuro trattamento di 191 codici CER. Soddisfatti i residenti che però si mantengono cauti in vista di un possibile ricorso al Consiglio di Stato

A Falcognana non sarà possibile trattare rifiuti diversi da quelli attualmente conferiti. La decisione del Tribunale amministrativo del Lazio, mette  un punto ad una vicenda che si trascina da anni.  Il TAR annulla la valutazione d'impatto ambientale della Regione Lazio. Niente da fare per i 191 codici CER che si era chiesto di autorizzare.  Nella discarica che sorge a due passi dal Divino AmoEa, non saranno conferite nuove tipologie di rifiuti. 

POSSIBILE IL RICORSO - Capitolo chiuso? Non è detto. “Siamo consapevoli che questa è solo una battaglia vinta e che non è ancora chiusa, perché l’appello al Consiglio di stato è probabile – ricorda con una nota il ‘Presidio No Discarica Divino Amore’ , i cui attivisti si dichiarano –ovviamente felici per questa attesa decisione che avevamo sempre auspicato”.

LA SODDISFAZIONE - Insieme al Presidio, erano state tantissime le realtà associative che avevano presentato il ricorso al Tar. Dallo Sportello del Cittadino, al Comitato delle Cinque Colline, passando per la proloco Divino Amore, l’associazione Laurentes e molte altre. “E’ un grande risultato per il nostro territorio” sottolinea Pasquale Calzetta (FI) già presidente del municipio ed ora portavoce dello Sportello del Cittadino. “A Falcognana non arriverà nulla di diverso da ciò che già arriva oggi  – ricorda il consigliere Massimiliano De Juliis (FdI) sintetizzando così gli effetti della sentenza – è  una vittoria di tutti, dei cittadini, delle associazioni e dei comitati  inclusi quelli della Laurentina che hanno contribuito anche economicamente”.

LA SENTENZA - Cosa stabilisce la sentenza che il TAR del Lazio ha formalizzato il 10 maggio? “Viene messo nero su banco che eravamo nel giusto – premette il consigliere municipale del PD Alessandro Lepidini – infatti  la Valutazione d’Impatto Ambientale  non contiene valutazioni specifiche 'tali da escludere l’incidenza delle nuove tipologie di rifiuti rispetto alle eccedenze dei limiti di concentrazione di alcune sostanze nelle falde acquifere' – ricorda Lepidini, rifacendosi alla sentenza – ma soprattutto resta 'indimostrata la mancanza di alcuna percentuale di incidenza sia della discarica già esistente che delle nuove attività progettuali sul superamento dei limiti delle sostanze inquinanti le falde acquifere”.

UN LAVORO APPROFONDITO - Restando indimostrata questa correlazione, il Tar accoglie le richieste dei cittadini preoccupati. "Questa sentenza premia chi non si è mai arreso, i cittadini, un intero territorio, le associazioni territoriali ricorrenti che vanno tutte ringraziate – conclude Lepidini, che cita poi – il Presidio No Discarica - per aver -  infaticabilmente continuato in tutti questi anni a raccogliere documentazione su  documentazione, rivelatasi poi  fondamentale per  la vittoria del ricorso”

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