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Cecchignola-Millevoi: “Là dove c’era l’erba adesso c’è…una cabina ACEA”

L'arrivo di una cabina ACEA lunga 38 metri e alta 5, dove era previsto verde pubblico, è stato reso possibile dal mancato parere del Municipio. Centrodestra e centrosinistra spiegano come si è arrivati a questo situazione

Nel piano regolatore generale l’area prospicente il supermercato di via Andrea Millevoi, é destinata a verde pubblico. Ed invece vi sorgerà una cabina ACEA. “Di fatto sono stati trasformati 5000 mq di verde per realizzare una struttura lunga 38 m alta 5 e larga 9” ha ricordato in un volantino distribuito ai residenti il Consigliere De Juliis (FI). Alla cabina, poi, si sommeranno dei tralicci. Com’è stato possibile? Abbiamo provato a descriverlo mettendo a confronto le ricostruzioni di centrodestra e centrosinistra municipale.

LA CONFERENZA DEI SERVIZI - “Oggi tutti sono a conoscenza del progetto di ACEA di realizzare una cabina elettrica nel quartiere – ha osservato De Juliis - ma la problematica relativa alla cabina è annosa: inizialmente era prevista in un'altra area che la sovrintendenza archeologica ha bocciato. Per questo motivo è stato individuato il sito nel quartiere di Giglio-Millevoi”. Il passaggio è stato formalizzato nel corso di una “conferenza dei servizi in cui tutti gli enti interessati hanno dato parere positivo. L’area però era inedificabile in quanto destinata a verde pubblico e servizi pubblici di livello locale.  A questo punto l'unica cosa mancante era una delibera per variante urbanistica al fine di  trasformare l’area da “verde pubblico” a “infrastrutture tecnologiche” .

IL SILENZIO DEL MUNICIPIO - Sul piano delle relative competenze, il Consigliere De Juliis ha spiegato che “ogni delibera necessita di un ‘parere’ del Municipio, di competenza prima di essere discussa e votata in assemblea capitolina. Il Municipio può approvare, bocciare o approvare con delle specifiche prescrizioni.  Il Municipio IX Eur invece, a maggioranza centro-sinistra, non ha espresso alcun parere ed è il motivo per cui, una volta che la delibera è arrivata in assemblea capitolina, la stessa è stata approvata così com'era! Senza neanche una osservazione”.

L'ASSENZA DI DOCUMENTAZIONE - La vicenda è stata affrontata anche dal Presidente della Commissione Ambiente Alessandro Lepidini (PD). “Abbiamo appena ottenuto il verbale relativo alla conferenza dei servizi , datata gennaio 2011, che ha approvato l’autorizzazione al progetto e contestualmente ha posto il vincolo preordinato all’esproprio. La cosa interessante è che erano stati invitati 28 enti, mentre alla fine vi partecipano solo in quattro, ACEA inclusa”. Al di là della conferenza dei servizi, l’iter necessario per l’approvazione prevedeva un passaggio in Municipio. “La richiesta di parere doveva essere rilasciata entro 20 giorni, ma è arrivata al protocollo al 20 dicembre. Il Municipio ha chiuso per le festività natalizie, dopodichè abbiamo fatto subito una commissione congiunta ambiente-urbanistica perché le tematiche  interessavano  entrambe. Successivamente – prosegue nella sua spiegazione il Consigliere Lepdini – se n’è occupata la commissione urbanistica, ed io ho continuato a seguire la vicende, poichè ne sono un membro. Purtroppo mancava la documentazione, pertanto abbiamo chiesto la proroga all’Assemblea Capitolina, che invece ha votato la variante.  Noi, per esprimere un parere contrario, avevamo bisogno delle carte, che non ci sono arrivate”. Ed ora?

ACEA PUNTA I PIEDI - “Il 25 luglio c'è stata una riunione con ACEA, dove la società ha ribadito con la presenza di ben 4 dirigenti che l’intervento è  urgente e indifferibile e che chi poteva dare un parere negativo non lo ha fatto. Per bloccare l’opera – aggiunge De Juliis – serve un atto pari e contrario al titolo autorizzativo. E’ stato richiesto anche l’interramento e la riduzione dell’impatto visivo ma ci è stato comunicato che l’unica cosa possibile ora è quella di ridurre i tralicci”.  Nel frattempo iN Municipio, su richiesta  anche dei cittadini, è stato votato un documento col quale si chiede al Sindaco di sospendere i lavori. E sempre dal fronte di Roma Capitale va segnalato che, lunedì, è stata convocata una  Commissione congiunta ambiente-lavori pubblici.

CONCLUSIONI  - In definitiva, rispetto alla realizzazione di questa cabina, qualcuno sostiene che il Municipio si sia mosso troppo tardi. Qualcun altro, presone atto, cerca di correre ai ripari e studia le contromosse da fare.  E poi ci sono i cittadini, a dir poco preoccupati di veder trasformare una zona di verde, in una cabina elettrica. Viene in mente una vecchia canzone di Celentano.  Ma vengono in brividi solo a pensarci.

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