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Tidei incontra Città Pulita: "Vigileremo sull'operato di ognuno. Chi non lavora va a casa"

Il primo cittadino ha denunciato l'elevato tasso di assenteismo e i mezzi fatiscenti. Richiesto un incontro con i fornitori per intervenire con urgenza. Il comune farà da garante

Un filmato di tre minuti per rendersi conto dello squallore che sommerge la città. È questo quello a cui hanno dovuto assistere oggi gli operatori di Città Pulita, convocati dal sindaco Pietro Tidei.

Un filmato che rappresenta una città dai marciapiedi e strade sporche, parchi pubblici abbandonati al loro destino e cassonetti stracolmi di rifiuti. Ma gli operatori di Città Pulita hanno dovuto fare i conti anche con i numeri. Su 300 dipendenti in seno alla Sot solo 14 (quando tutti presenti) lavorano in strada. A copertura di 28 zone. E da un rapido calcolo è emerso che ogni operaio si occupa di pulire la sporcizia causata da circa 4 mila abitanti.

Ma la precisazione, "quando tutti sono presenti", non è stata detta a caso. Denunciato dal sindaco Tidei un forte tasso di assenteismo a cui vuole porre rimedio. E lo fa con un monito. Severi controlli sull'operato di ognuno. Ergo, chi non lavora va a casa. Chi lavora, non ha nulla da temere.

Denunciato anche il numero spropositato di preposti che percepiscono stipendi da capogiro ma che non si occupano della pulizia diretta della città. Vanno ridotti.

E di quei mezzi fatiscenti, rotti e fuori moda? Il primo cittadino parla anche di quelli. L'amministratore unico Gino Ciogli spiega che i fornitori non hanno fiducia nella Sot e il sindaco Tidei chiede di incontrarli per chiedere loro gli interventi più urgenti. Il Comune farà da garante. Dopodiché si dovrà subito provvedere all'indizione di un bando di gara europeo per l'acquisto di una spazzatrice e un compattatore. Se poi Enel volesse contribuire, regalando i mezzi, il Comune non si offenderebbe di certo.

Confermata, infine, la volontà di Tidei di portare i libri in Tribunale per "attivare le procedure previste dal Governo Monti". L'alternativa a tentare il tutto e per tutto per salvare la holding sarebbe stata mandare tutto in liquidazione. Ma il rischio, qui, sarebbe stato un altro. Che il deficit si ripercuotesse sul Comune, mandandolo in default.

Unica cosa che i lavoratori possono fare per il momento è continuare a lavorare. Meglio e più di prima per garantire un servizio migliore alla città.

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