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Rsa Calamatta, possibile sottoscrizione di un accordo tra Asl, Comune e Sindacati

Durante un tavolo tecnico durato tre ore si è trovato un accordo in cui inserire tre punti per la garanzia funzionale della struttura sanitaria Rsa Calamatta. Ma le posizioni restano distanti

Un accordo tra Asl, Comune e sindacati nel quale inserire tre punti per la garanzia funzionale della struttura sanitaria Rsa Calamatta. Questo, in sostanza, quanto proposto dal Sindaco Moscherini sulla tematica riguardante la struttura sanitaria Rsa Calamatta, al Direttore Generale dell’Asl Salvatore Squarcione e al segretario della Cgil Cesare Caiazza, dopo tre ore di incontro. Presenti al tavolo odierno anche i rappresentanti dei lavoratori e l’assessore Gino Vinaccia. Il primo punto, secondo le intenzioni del primo cittadino, dovrebbe riguardare lo spostamento della Rsa Calamatta in un luogo più idoneo all’assolvimento della funzione di ricovero di pazienti psichiatrici, al fine di migliorare le condizioni lavorative sia degli operatori sanitari che dei pazienti stessi ospitati nella struttura. Un secondo punto, nel quale prevedere un miglioramento delle condizioni lavorative degli addetti sanitari, attraverso la previsione di una turnazione delle mansioni ed un monitoraggio costante delle attività esercitate all’interno della Rsa. Il terzo punto, invece, dovrebbe riguardare nello specifico l’appalto di servizio per la gestione della struttura sanitaria, il cui bando di gara è stato fortemente contestato in questi giorni. Il Sindaco Moscherini, in particolare, avrebbe proposto alle parti il ritiro della lettera di chiarimento, che l’Asl avrebbe inviato ad un’impresa partecipante alla gara, nella quale si indicava la “non sussistenza di alcun obbligo per l’aggiudicatario sul mantenimento del personale esistente o sulla sua riassunzione”, fatto che ha scatenato molte polemiche nel mondo politico e tra gli stessi lavoratori. Ebbene, il primo cittadino avrebbe proposto di ritirare quella lettera di chiarimenti e di aggiungere all’accordo tra le parti il riferimento all’articolo 8 del contratto Collettivo Nazionale Anaste a cui l’attuale impresa gestore della struttura aderisce, che invece garantisce adeguata tutela ai diritti degli operatori sanitari, al fine di garantire la continuità di lavoro e riaprire un tavolo che assicuri i livelli occupazionali esistenti. Durante l’incontro, tuttavia, il Direttore Generale Squarcione ha ribadito non solo la legittimità del bando, certificata anche dai sindacati nell’incontro di ieri in un accordo che tuttavia tale non è stato riconosciuto dallo stesso Squarcione in quanto semplice comunicato stampa, ma ha anche contestato la normativa di riferimento ricordata dal Comune, poiché secondo la dirigenza sarebbe la legge n. 16/2007 e non la normativa settoriale del Contratto Collettivo Nazionale Anaste a valere tra le parti. La Cgil, con il Segretario Caiazza, nel ribadire la volontà di monitorare e garantire i posti di lavoro, ha altresì ostentato tranquillità alla luce dell’incontro svoltosi ieri con la dirigenza Asl, in cui sembra essere garantito il mantenimento del livello occupazionale. Alla luce delle posizioni espresse, il Sindaco Moscherini ha evidenziato “l’ambiguità della linea seguita dall’Asl”, soprattutto in riferimento alla presenza di una lettera di chiarimenti inviata da un dirigente dell’azienda sanitaria in cui non è prescritto alcun obbligo di riassunzione del personale esistente. Dunque, nei prossimi giorni, il Comune, al fine di essere vicino ai lavoratori interessati dalla vertenza, invierà un bozza di accordo che comunque potrà essere non accettata dalle parti. “Resta salva la facoltà che mi è concessa come Presidente della Conferenza dei Sindaci delle Asl – afferma Moscherini - di intervenire in aiuto dei lavoratori che vogliano contestare l’intera procedura seguita dall’Asl, interpellando della questione l’apposita Conferenza”.

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