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Civitavecchia. Fumi in porto: "sì all'elettrificazione delle banchine, ma con realismo e progettualità"

Il capogruppo del Gruppo Misto Daniele Perello, si esprime a proposito della questione sull'elettrificazione delle banchine in porto per contrastare i fumi inquinanti delle navi

Il capogruppo del Gruppo Misto Daniele Perello parte da una critica per confutare una tesi riguardo il tema dei fumi in porto: non serve elettrificare subito tre banchine, come proposto da qualcuno in consiglio, senza avere delle navi idonee allo scopo. Così si potrebbe riassumere un intervento, già anticipato durante il consiglio comunale di ieri, che ha avuto ad oggetto l'inquinamento portuale. “Fa sorridere – sostiene Perello – leggere sulla stampa di comitati cittadini, che per errore o per altre motivazioni, hanno completamente travisato le mie dichiarazioni. A loro, infatti, vorrei spiegare semplicemente come i fumi sono un problema che riguarda tutta la città e semmai il dato che omettono di rilevare è che ieri, in consiglio, l’opposizione ha colto un’occasione per dargli un tono politico, fatto di inconcludenza e vetrina personale per qualche esponente in odore di primarie, come già anticipato da qualche collega di maggioranza. Personalmente invece – spiega il consigliere - avevo proposto un documento congiunto, che potesse portare a casa all'unanimità un risultato importante, in quanto trattasi di salute pubblica: dare mandato al Sindaco, successivamente ad una riunione in commissione ambiente e capigruppo, di interagire con il presidente del porto per risolvere la questione dei fumi dalle navi. Ritengo, infatti, che sia inutile elettrificare tre banchine se le navi non sono predisposte tecnicamente. Con ciò non voglio dire che non si debba fare, ma bensì credo che debba sussistere un obbligo governativo ed europeo che imponga agli armatori di elettrificare le loro navi. Perciò – prosegue – sarebbe utile cominciare ad elettrificarne soltanto una, considerando anche che al mondo esistono solo dieci navi idonee a farlo, di cui solo due fanno tappa in Europa. Fino a che il governo europeo non obbligherà gli armatori all'elettrificazione noi non potremo fare molto”. Perello cita anche alcuni dati sulle spese per le elettrificazioni: “I costi delle elettrificazioni – spiega – in America si aggirano sugli 11 milioni di euro, guardando anche alla grande disponibilità di energia elettrica posseduta dal paese, (60 mega hertz al metro cubo). In Italia, con un monte energia inferiore (50 mega Hertz), i costi sarebbero sull'ordine dei 15-18 milioni di euro. Quindi, meglio dirottare le risorse allo sviluppo infrastrutturale del porto”. Inoltre Perello interviene sul presidente dell'autorità Portuale Pasqualino Monti. “Gli si dia il tempo di lavorare. Ha già dato disponibilità alla risoluzione del problema, parlando tra l'altro da cittadino, e non vedo perchè qualcuno debba ancora strumentalizzare la sua posizione. Quello che non capisco invece – prosegue Perello – è perchè queste stesse persone non hanno sollecitato l'ex presidente Ciani a mantenere la promessa che aveva annunciato il 29 gennaio 2009, cioè l'elettrificazione delle banchine per il 2011. L'ennesima sparata di una gestione fallimentare. Ecco quindi – conclude Perello - che auspico il massimo confronto su questo tema, anche con la collaborazione di questi comitati spontanei, le cui proposte spero siano finalizzate a costruire e non a distruggere”.

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