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Caso Nunzi, Perello: "Fu una vera e propria azione di ritorsione"

Il consigliere comunale d'opposizione Daniele Perello si congratula con l'ingegnere Nunzi per la vittoria in Tribunale nei confronti dell'Ater che nel 2006 lo licenziò ingiustamente

Felice per la vittoria del consigliere Mauro Nunzi sull'Ater che nel 2006 lo licenziò ingiustamente (così dice il Tribunale di Civitavecchia) è anche il consigliere Daniele Perello.

"Fu una vera e propria azione di ritorsione contro l'ingegner Mauro Nunzi quella attuata dal Cda Ater nel 2006 e non è lecito sapere se questa nasconda altri motivi. Di Ludovico fu bersagliato per oltre 3 mesi da tutto il mondo politico e sindacale, e lui sempre lì a raccontare vicende puerili prive di ogni reale valenza, nascondendosi dietro gli esposti presentati in Tribunale contro Nunzi".

Per Perello, "una pagina nera per la democrazia cittadina". E ancora: "La sentenza del Tribunale se è vero che rende giustizia a un uomo che ha sempre messo a disposizione della collettività le proprie capacità, non ripaga di certo Nunzi del discredito che nel 2006 è stato gettato sulla sua persona. Ora - prosegue il consigliere comunale d'opposizione - speriamo che Di Ludovico e i membri del vecchio Cda, e il direttore generale del 2006, che hanno contribuito all'illegittimo licenziamento di Nunzi, siano chiamati dalla Corte dei Conti a risarcire le somme che l'Ater dovrà corrispondere all'interessato".

E soddisfazione era stata espressa anche dall'allora dirigente Ater Mauro Nunzi. Anche lui a parlare di una ritorsione nei suoi confronti. "Vittoria o non vittoria - ha detto Nunzi - oggi non ho più quel lavoro". E sottolineando che in questa vicenda non c'entrano assolutamente né l'attuale presidente Ater Gino Vinaccia, né l'attuale direttore generale Ater Sperandio, non esclude la possibilità di intraprendere "azioni legali per riprendermi la mia dignità. La strada quindi è ancora lunga, prima di poter dire definitivamente chiusa la vicenda". E spera che ora "qualcuno chiami chi ha sbagliato a pagare in prima persona anche i danni alla collettività".

 

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