Lavori alla Marina grazie a una sanatoria di 20 mila euro, Freedom attacca

"Secondo fonti autorevoli del Pincio" con "una pena pecuniaria di soli 2' mila euro si possono riprendere i lavori alla Marina. E l'abuso edilizio sul demanio marittimo che fine ha fatto?".

A porsi la domanda, dopo la famosa delibera del '74 e l'ok della Soprintendenza grazie alle quali i lavori alla Marina sono ripresi, è il coordinatore politico di Freedom Fabiana Attig. "Se la notizia non fosse fondata penseremmo di stare su scherzi a parte. Premesso che, il vincolo paesaggistico Legge Galasso n. 43/1985 di cui si parla è solo uno dei vincoli presenti, che senso ha sbandierare questa soluzione definitiva, se persiste, ancora, il problema principale e cioè l'abuso edilizio? La Giunta Tidei in questo hanno di propaganda amministrativa, oltre le chiacchiere è riuscita ad entrare in possesso del titolo edilizio?". E da Freedom giudicano "negativamente l'interno operato della Giunta e scorretto il comportamento disinvolto con cui si stanno abbindolando i cittadini".

E rinfrescano la memoria al vice sindaco Enrico Luciani, "grande esperto di mare e portualità": "Le opere da eseguirsi su aree demaniali era ed è espressamente prevista dall'articolo 8 D.P.R. n.380/2001. Per la realizzazione di tali opere sul demanio marittimo occore l'autorizzazione prevista dall'articolo 54, cod. nav. anche dopo la delega alle Regioni in materia di demanio marittimo e il trasferimento ai comuni delle competenze per il rilascio di concessioni demaniali". E ricordano all'attuale Giunta, "onde evitare fraintendimenti, che tale trasferimento di competenze non fa venire meno la necessità di apposito e specifica autorizzazione di concessione edilizia. La stessa che tutti continuano a ignorare, compreso Tidei. Auspichiamo - conclude Attig - che finalmente si passi dalla politica degli annunci a quella della concretezza".