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Organizzazioni sindacali in marcia per il diritto al lavoro. Invitate le Istituzioni

Proclamato uno sciopero di 4 ore da parte dei metalmeccanici che chiedono risposte concrete alle istituzioni

Uno sciopero di quattro ore da parte dei metalmeccanici e una marcia per il lavoro promossa da Cgil, Cisl e Uil Confederali e che avrà luogo venerdì. A cui sono state invitate anche le istituzioni di tutto il comprensorio. Primo cittadino civitavecchiese compreso.
Iniziative, queste, a sostegno di una categoria, quella dei metalmeccanici da più di due anni – come spiegano – che vede progressivamente la cancellazione della propria presenza nel territorio.
 

“Da due anni – spiegano – continuiamo a denunciare le varie casse integrazioni (ancora circa 500 lavoratori interessati per circa 30 aziende solo di Civitavecchia), i disoccupati, quelli che sono in mobilità, i fallimenti delle imprese successive al “boom” del lavoro per la costruzione della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, le difficoltà delle stesse, quando continuano ad avere commesse ad effettuare i pagamenti degli stipendi in tempi contrattuali, con una media di 2 o 3 mesi di ritardo”. E sono due anni, e anche più, che i metalmeccanici cercano di coinvolgere le Istituzioni e l’Enel per costruire un confronto che possa “portare a decisioni che diano risposte concrete”.
 

Il diritto al lavoro. È questo che i metalmeccanici rivendicano. Ma non solo: “Che Enel – spiegano Elsa Bertero della Fiom Cgil, Renzo Trotti della Fim Cisl e Arturo Ranucci della Uilm Uil - mantenga gli impegni presi nei confronti dell’occupazione del territorio e non solo a parole e magari con numeri. Che venga abbandonato il concetto delle “gare al massimo ribasso” che non fanno che mettere a rischio prima le imprese e a ricaduta i lavoratori. Che venga inserita in tutti gli appalti di manutenzione e non, la “clausola di salvaguardia”, e cioè che se un appalto viene assegnato ad altra impresa non proveniente dal territorio, la stessa sia tenuta ad assorbire il personale già impiegato più quello che già espulso territorialmente dal mondo del lavoro. Che venga – proseguono i metalmeccanici – finalmente messa fino alla logica della “concorrenza sleale”. Che sulla sicurezza sul posto di lavoro venga riaperto un serio confronto che ridia la dignità alla categoria di rappresentare e rivendicare la propria sicurezza”.

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