Incontro Sindaco e comunità romena, Tidei: "Pranzo nella chiesa ortodossa: paga Moscerini"

L'onorevole Pietro Tidei interviene in merito all'incontro che ci sarà domeni tra il sindaco Gianni Moscherini e la comunita romena: "Panem et circenses. Pane e giochi. Era ciò che che gli imperatori romani dispensavano al popolo per captarne la benevolenza e conquistare simpatia e  consenso. Pratiche analoghe sono state, nei vari tempi storici, adottate dalla peggiore politica per postulare voti. Il Sindaco Moscherini convoca a pranzo la comunità rumena , si apprende dalla stampa locale, presso la  chiesa ortodossa di borgata Aurelia per un incontro, dall'evidente sapore elettorale". All'appuntamento presso il luogo a Borgata Aurelia, sacro alla comunità infatti, seguirà un pranzo all'aperto con il primo cittadino.

Il rispetto che è dovuto a chiunque coltivi valori religiosi e spirituali sconsiglierebbe un uso strumentale  e di parte di strutture che appartengono ad una intera comunità e  nella quale non possono che  albergare opinioni politiche diverse.

Sarebbe curioso sapere cosa pensano le autorità religiose ortodosse di questo uso strumentale a fini politici di luoghi dedicati ai loro culti .In ogni caso al minimo si tratta di una mancanza di stile e di rispetto. Non è solo  questo ! Ad essere violata non è solo la forma  ma, ben di più, la sostanza. La domanda è cosa ha fatto la trascorsa Amministrazione negli anni in cui ha governato per render migliori le condizioni degli stranieri residenti nella nostra città ed in particolare della comunità rumena particolarmente numerosa?

Si è operato per favorire l’integrazione e l’incontro con i cittadini residenti? Si è creata una struttura che desse formalmente voce agli stranieri? Si è costituito un ufficio che si occupasse dei loro problemi? Si è realizzata una qualche concreta iniziativa che favorisse l’incontro della comunità con il mercato del lavoro, della casa e con il sistema del credito ? Nulla di tutto ciò! Si possono recuperare queste macroscopiche assenze  con un pranzetto all’aperto? Difficile crederlo. Chi ha vissuto sulla propria pelle l'asprezza della emigrazione ne ha viste troppe nella propria vita per farsi folgorare da qualche tozzo di pane, sia pure condito da prediche e benedizioni".