Hcs, le organizzazioni sindacali bacchettano il sindaco Tidei
Hanno appreso dalla stampa le misure che il primo cittadino avrebbe intenzione di adottare per il risanamento della Holding. È fissato per l'8 ottobre l'incontro tra le parti
Sconcerto e disappunto da parte delle organizzazioni sindacali per le dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco Pietro Tidei sulla pessima situazione in cui vessa Hcs: uno sbilanciamento da 10 milioni di euro che non consentirà di pagare gli stipendi ai dipendenti. Almeno per questo mese.
Notizia appresa dalle organizzazioni sindacali dagli organi di informazione e non dal diretto interessato. Da una parte il primo cittadino e dall'altro l'amministratore unico della Holding Rina Romagnoli. "Questo comportamento, segnato dall'assenza di formale informazione e comunicazione nei confronti delle organizzazioni sindacali - scrivono nella lettera inviata a Tidei - risulta lesivo delle più elementari regole di corrette relazioni sindacali, delle norme contrattuali e di legge che disciplinano le stesse, oltre che in palese contrasto con i contenuti del protocollo sulla concertazione allegato al Patto Territoriale che abbiamo sottoscritto" con il Sindaco "i primi di agosto".
Ma non c'è solo sconcerto e disappunto. Le organizzazioni sindacali sono anche "basite e incredule" oltre che "fortemente irritate, dall'apprendere, sempre dalla stampa, di unilaterali decisioni che ha intenzione di prendere, in tema di organizzazione del lavoro e gestione del personale di Hcs, in assenza del benché minimo coinvolgimento del sindacato, come per il blocco degli straordinari e il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato".
E ancora "più gravi" per le organizzazioni sindacali sono le dichiarazioni del Sindaco "riferite alla possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, senza che questo argomento sia stato oggetto di formale e dovuta informazione del Sindacato, nel rispetto della normativa vigente. Infine - proseguono Cgil, Cisl e Uil nella lettera - riteniamo davvero sconcertante la sua volontà, manifestata in conferenza stampa, di convocare (ed è la seconda volta) un'assemblea di tutti i lavoratori da catechizzare per quanto attiene al tema della produttività ed efficienza e da minacciare di controlli attraverso sorveglianti. Cosa, quest'ultima, che legalmente - proseguono nella lettera - non può fare in assenza di accordo con le organizzazioni sindacali come evidenzia il combinato disposto degli articoli 2,3 e 4 della L. 300/70. Incredibile e irresponsabile il dichiarare come i controlli dovrebbero essere propedeutici al licenziamento dei fannulloni".
Ma non solo. "Oltre ai temi fin qui sottolineati, tra le righe delle sue dichiarazioni - scrivono rivolgendosi sempre al primo cittadino - temi generali sui quali pretendiamo l'apertura di un confronto". E si riferiscono "all'ipotesi di messa in vendita di Hcs sulla quale continuiamo a ribadire la nostra ferma contrarietà". E alla richiesta di "un urgentissimo incontro per avviare uno stringente confronto finalizzato ad affrontare i temi del risanamento, della riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi pubblici locali, partendo dalla necessità di salvaguardare i livelli occupazionali", da palazzo del Pincio rispondono con la convocazione di un incontro tra Sindaco, Amministratore Unico di Hcs e Sindacati fissato per l'8 ottobre alle 18. Chissà se anche questo le organizzazioni sindacali lo apprenderanno dalla stampa, o ne sono già state informate dai diretti interessati.