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Furto d'acqua Acea, il Comune invia gli atti in Procura

Dopo la scoperta di un allaccio "abusivo" che portava acqua al comune di Santa Marinella i vertici di palazzo del Pincio hanno deciso di presentare i documenti in procura. Denuncia contro ignoti da parte dell'amministratore unico di Hcs Rina Romagnoli

Un sopralluogo all'Oriolo e alle sue condotte idriche e la brutta sorpresa. Brutta almeno per il comune di Civitavecchia e per i suoi residenti. Soprattutto in un periodo come questo, che potrebbe essere definito veramente infernale. Tutta colpa del caldo. L'ultimo fatto spiacevole per i civitavecchiesi si era verificato qualche settimana fa, quando anche i rubinetti del centro cittadino erano rimasti completamente a secco. La causa, come aveva spiegato l'assessore ai Lavori Pubblici Mirko Mecozzi era da ricercare nella siccità, nel prosciugamento dei bacini idrici, nello svuotamento repentino dei serbatoi e soprattutto in quei 25 litri al secondo che Acea aveva deciso di sottrarre alla città portuale. Poi restituiti grazie alla mediazione di palazzo del Pincio.

E ora il perché quei 25 litri al secondo non arrivavano più nelle abitazioni dei civitavecchiesi, concedendo loro solo dei bagni di sudore, forse ha trovato una spiegazione. L'acqua cambiava percorso e arrivava alle abitazioni del vicino comune santamarinellese.

La scoperta della deviazione è stata fatta proprio da Hcs, che l'ha subito attribuita ad Acea. In un manufatto come spiegato dalla stessa Hcs erano stati scoperti saracinesche e derivazioni in grado di catturare da uno "sfiato" circa cinque litri al secondo, destinati a Santa Marinella. "Stando ai primi accertamenti - si legge nella nota inviata da palazzo del Pincio - i lavori risalirebbero a tre o quattro anni fa. A una prima valutazione, il danno economico ammonterebbe a quasi 400 mila euro. In tutto questo tempo il Comune - aggiunge la nota - non aveva mai fatto nessuna denuncia o segnalazione perché aveva omesso i controlli e la cosa era rimasta ignota. I fatti, una volta venuti alla luce, sono apparsi in tutta la loro gravità, tanto da indurre l'amministratore unico di Hcs Rina Romagnoli a presentare subito denuncia contro ignoti. A quel punto però - prosegue la nota - l'Acea ha riconosciuto le apparecchiature "pirata" come proprie e portato motivazioni che hanno indotto la necessità di ulteriori accertamenti. Appena conclusa la relazione presentata da Hcs, il sindaco Tidei ha disposto l'invio degli atti in Procura".

E da palazzo del Pincio non poteva mancare una nota polemica nei confronti della passata amministrazione, e firmata Gianni Moscherini: "L'amministrazione prende atto, tramite i risvolti assurdi e per certi veri sconcertanti di questo episodio, della totale incuria che negli ultimi anni ha caratterizzato la non-gestione degli acquedotti. Sono completamente mancati, nella migliore delle ipotesi, controlli e verifiche tanto che nessuno si era mai accorto del furto a favore di Santa Marinella. Niente di niente. L'amministrazione ha perciò disposto ora accurati e severi controlli lungo tutta la rete degli acquedotti comunali dando mandato ai tecnici dell'assessorato ai Lavori pubblici, retto da Mirko Mecozzi, di ispezionare palmo a palmo tutte le condotte per individuare eventuali altri prelievi abusivi".

Parola, "abusivi", rifiutata da Acea che subito replica e a sua volta denuncia: "La soppressione del collegamento non consente più di alimentare con regolarità la zona del Comune di Santa Marinella compresa tra via Elcetina e via Selciata". Zona, spiega Acea ora rifornita grazie alle autobotti. "Acea Ato2 evidenzia che la derivazione dall'acquedotto del Mignone (ex consorzio Nuovo Mignone) condotta parallela e adiacente all'acquedotto dell'Oriolo, figura negli atti del 2006 relativi al verbale di acquisizione al Servizio idrico integrato dell'Ato2 degli impianti del comune di Santa Marinella, quale alimentazione idrica esistente a un serbatoio comunale". Niente di illegale dunque. E soprattutto nessun furto. E Acea avvisa. "Pronti a ricorrere alle vie legali".

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