Fa parlare di sè lo "tsunami Grillo" che ha colpito Civitavecchia. A guardare alla vittoria delle 5 Stelle come "segno dell'inadeguatezza di questa amministrazione" è l'ex sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini: "Dopo un anno di esperienza di questa amministrazione guidata dal centrosinistra la città si è ribellata votando chi alle precedenti amministrative aveva preso poco più del 5%". Insomma nel giro di nemmeno un anno il Partito democratico perde circa 16 punti, uscendo dalla competizione nazionale "con le ossa rotte". Ossa rotte anche per il centrodestra e per il movimento politico con cui l'ex sindaco ha deciso di candidarsi al Senato e alle regionali. Anche se, come ammette lui stesso "non ho mai previsto di superare il quorum. Parliamo di un partito, Fratelli d'Italia, battezzato il 16 dicembre e che solo dopo due mesi di vita si è candidato alle elezioni". E l'ex primo cittadino crede poco nei miracoli. "Certamente Grillo e il suo movimento hanno penalizzato molto i piccoli partiti da poco nati, ma i più penalizzati sono soprattutto i grandi partiti, con un bacino d'utenza vasto e che oggi si è compresso andando a convergere nel Movimento 5 Stelle".

Sulla "questione ingovernabilità" poi Moscherini ha le idee ben chiare: "Se si andasse subito al voto Grillo otterrebbe il 51%". La ricetta dunque è quella che l'ex sindaco aveva già proposto ai tempi della sua amministrazione: "Le Larghe Intese tra centrosinistra, centrodestra per fare qualcosa di importante". E si dovrebbe partire per Moscherini "dalla riforma elettorale per poi passare a mettere in pratica qualche punto saliente proprio del programma di Grillo". Ma dovrà trattarsi di un governo limitato nel tempo. E per quanto riguarda i risultati regionali per l'ex sindaco non c'è dubbio che anche qui la vincerà l'onda grillo. "È vero che i cittadini dovranno votare le persone che hanno un loro bacino di utenza, ma è anche vero che molte di loro sono state canalizzate dal movimento di Grillo".