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Dodici anni dietro le sbarre per aver venduto cd contraffatti

È la pena che il tribunale di Civitavecchia potrebbe infliggere a un senegalese di Ladispoli per aver reiterato nella contraffazione di compact disc

Dodici anni di galera per aver venduto cd contraffatti. È questo quello che dovrebbe spettare a Fall Alioune, l'ambulante senegalese di Ladispoli, secondo quanto stabilito dal Tribunale di Civitavecchia.

Il senegalese avrebbe infatti negli anni accumulato una serie di condanne, per un ammontare di 21, e di processi pendenti (10) sempre per lo stesso reato: vendere cd falsi, violando così la legge sulla protezione del diritto d'autore. Fall Alioune è finito per la prima volta davanti ai giudici del Tribunale civitavecchiese il primo marzo del 2002 quando è stato condannato a 4 mesi e 15 giorni di reclusione (con la sospensione condizionale della pena) e una multa di 1.807 euro.

Il secondo procedimento è arrivato invece il 26 settembre 2008 che ha visto i giudici sentenziare una pena, nei confronti del senegalese, di 3 anni. E infine è arrivata la condanna del 20 maggio 2009 con 10 mesi di carcere e 3 mila euro di multa. Per un totale di 21 condanne. Tutte per lo stesso reato.

E la Procura di Civitavecchia, il 28 giugno di quest'anno ha emesso il provvedimento di esecuzione per un totale di 12 anni e 6 mesi di reclusione e una multa pari a 34.807 euro. Ma non è tutto. Dalla Procura starebbero valutando l'ipotesi di concedere a Fall Alioune il concorso di reati: prendere la pena più grave e applicarvi il quintuplo. Così facendo il senegalese sarebbe condannato a circa 8 anni, 9 mesi e 14 giorni più una multa di 13.500 euro.

Un'ipotesi non condivisa dal legale di Fall Alioune che ha richiesto che al suo assistito venga riconosciuta la continuazione del reato che prevederebbe uno sconto di pena. Ora, l'incidente di esecuzione per il riconoscimento del reato continuato è fissato per il 28 novembre 2012 davanti al tribunale di Civitavecchia. Se la richiesta del legale non dovesse essere accolta non resta che un'alternativa. Chiedere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di concedere la grazia.

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