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Dimensionamento scolastico, la Regione Lazio non torna indietro sui suoi passi

Nonostante per alcuni istituti comprensivi il dimensionamento causerà disagi all'utenza, la Regione Lazio si dice pronta a ricorrere al Consiglio di Stato per mantenere la sua linea

Promuovere delle linee guida sul dimensionamento scolastico, ma non riprendere in considerazione il Piano di dimensionamento regionale 2012/2013. Nemmeno per le situazioni di forte disagio.

A sottolinearlo è stato l'assessore regionale alla Scuola, Gabriella Sentinelli, nel corso dell'audizione in cui è stata denunciata nello specifico la grave situazione delle scuole di Civitavecchia. Tutte dimensionate su criteri esclusivamente numerici e non territoriali, per accogliere bacini d'utenza superiori ai 1200/1300 alunni.

"L’assessora Santinelli - spiegano Mario Sanguinetti di Cobas Scuola ed Elisabetta Gallo del Prc-FdS Civitavecchia - dopo aver annunciato che la Regione Lazio intende proporre nuove linee guida sul dimensionamento, abbassando gli indici numerici previsti dal precedente provvedimento di dimensionamento (Legge 111/2011) e profilando un nuovo iter di consultazione dei territori, a partire dai consigli d’Isituto, ha però ribatito la sua totale indisponibilità a riprendere in considerazione il Piano di dimensionamento regionale 2012/13, nemmeno per le situazioni di forte disagio. In merito alle sentenze del TAR vinte dagli enti locali contro l’attuale dimensionamento in regione Lazio, la Sentinelli non esclude un ricorso al Consiglio di Stato, dimostrando la ferma volontà di non recepire la sentenza della Corte Costituzionale; sentenza che avrebbe consentito alle regioni di riformulare il piano di dimensionamento. Malgrado le forze politiche presenti all’audizione (FdS, IdV, SeL) abbiano rilevato che annunciare nuove “linee guida” per il Piano 2013/14 significa riconoscere l’assurdità del Piano 2012/13, la regione Lazio si avvia a difenderlo persino contro la Corte Costituzionale".

Ora, Sanguinetti e Gallo auspicano che "i consigli d’Istituto si mobilitino per un nuovo piano di dimensionamento, più razionale e rispettoso dei diritti dell’utenza e dei bisogni dei territori, da presentare presso i rispettivi Enti Locali".

 

 

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