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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giovedì la cerimonia d’inaugurazione di Piazza Calamatta

Il Vice Sindaco Enrico Zappacosta: “Terminato il programma dell’Assessorato alle Opere Pubbliche”

Sarà inaugurata giovedì 11 agosto, alle ore 19, la riqualificazione di piazza Calamatta. L’opera è giunta a conclusione in questi giorni con l’arrivo e la posa degli ultimi arredi e quindi può essere aperta al pubblico. Ad annunciarlo è il Vice Sindaco Enrico Zappacosta, Assessore alle Opere Pubbliche.

“La vecchia piazza d’Arme ritorna ai suoi residenti e a tutta la città, con un aspetto rinnovato ed adeguato alla levatura di uno dei luoghi più storici di Civitavecchia. Si tratta di un’operazione che va a concludere la complessa opera di riqualificazione messa in piedi dall’Amministrazione negli ultimi anni, e che si è sviluppata con i lavori già eseguiti a corso Marconi, lungoporto Gramsci, corso Centocelle e via dicendo. Il centro storico diventa quindi completo, con un aspetto suggestivo, in grado quindi di interpretare quella vocazione turistica e di ricettività che la città possiede e intende sempre più valorizzare”.

“Personalmente, inoltre, la chiusura del cantiere di piazza Calamatta rappresenta un traguardo, in quanto va a concludere il programma dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. Ovviamente, questo, in attesa da un lato della partenza dell’operazione per Piazzetta Santa Maria, dopo la grande prova di attenzione arrivata ancora una volta da parte dell’Amministrazione Regionale di Renata Polverini nei riguardi della città; e dall’altro dello sblocco definitivo ai lavori alla Marina. Intanto, comunque, mischiandomi alla folla per assistere l’altra sera allo spettacolo del Grupo Compay Segundo, ho potuto ascoltare i commenti dei civitavecchiesi che tornavano finalmente a calcare il marciapiede lato mare di viale Garibaldi, inserito nella riqualificazione della Marina e già terminato. I commenti erano tutti improntati alla soddisfazione sia per l’area che è stata liberata, sia per la vista della parte ancora da completare, che lascia comunque intravedere ciò che Civitavecchia è pronta a diventare. Quest’opera cambia completamente la vocazione della città, la voglia di passeggiare, divertirsi, socializzare. La Marina già così è il punto di ritrovo di tutti i civitavecchiesi e non più il luogo dove parcheggiare, che abbiamo trasferito altrove. C’è insomma la netta sensazione di un’immagine diversa che la città è riuscita a darsi in un tempo peraltro ristretto, nonostante le difficoltà: non bisogna dimenticare che appena due anni fa, quell’area era un immenso parcheggio dove si passeggiava soltanto per andare a prendere la macchina. Oggi è un luogo già pronto per essere venduto come prodotto turistico a portata di mano dei milioni di crocieristi che giungono qui e che non necessariamente devono scappare per recarsi a Roma. Civitavecchia, con la Marina, sarà già un prodotto da vendere al Sea Trade di Miami con ben più facilità di quanto non sia avvenuto finora”.

“Mi dispiace pertanto che su questa opera siano stati utilizzati certi termini, in quanto è un’opera pubblica a beneficio dei cittadini: in primo luogo non c’è stato nessun sequestro, ma soltanto una sospensione dei lavori per la verifica delle autorizzazioni, in seconda battuta, una interpretazione di norme differente tra vari enti può aver anche prodotto delle ripercussioni, ma anche se paradossalmente queste dovessero essere definite da qualcuno come abusi, si tratterebbe di un “abuso” perpetrato non ai danni, ma a favore di 53 mila cittadini. D’altronde, per sgombrare il campo da ogni affermazione di sorta, è bene ricordare che come Assessore di riferimento dichiarai pubblicamente già nel 2010 che alla Marina non ci sarebbero stati negozi: infatti non ci sono nei progetti, né ci sarebbero le misure idonee per realizzarli. Alla luce di questo, continuare a leggere che qualcuno chiede la demolizione dell’opera da un lato fa sorridere, dall’altro amareggia: fa sorridere in quanto è piuttosto ridicolo chiedere di demolire una passeggiata, amareggia perché sarebbe lecito attendersi che il bene pubblico sia sostenuto in maniera unanime”.

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