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Città invasa dai rifiuti, ecco l'effetto della protesta dei lavoratori di Hcs

Ancora in stato di agitazione i dipendenti della holding. Niente straordinari e i cassonetti restano stracolmi di rifiuti. L'ira dei dipendenti e l'ira dei cittadini

Da una parte continua ad esserci la rabbia dei dipendenti della holding, in particolar modo di Città Pulita. Dall'altra parte anche i cittadini iniziano a stancarsi del continuo tira e molla tra amministrazione, sindacati e lavoratori. Gli effetti di una protesta che sembra non avere più fine, iniziano a farsi sentire. Cassonetti pieni all'inverosimile di rifiuti. Tanto che ora, stanno pian piano invadendo anche i marciapiedi.

Niente straordinari infatti per i dipendenti di Città Pulita ancora in stato di agitazione. A nulla è valso il tentativo dell'amministratore unico della sot, Gino Ciogli di chiedere a due squadre di lavorare dalle 17 alle 23 per ripulire la città dal "disastro". "Così si viola l'articolo 2 del Ccnl - hanno tuonato le Rsa di Città Pulita - siamo ancora in stato di agitazione e gli orari straordinari non vanno effettuati". E per evitare che qualche dipendente, preso dai sensi di colpa si armasse di scopa e paletta, ieri pomeriggio i dipendenti hanno organizzato un piccolo presidio proprio davanti ai cancelli della municipalizzata. Tutto per impedire che le squadre partissero alla volta della pulizia straordinaria. Per tutta risposta, l'amministratore unico ha chiesto l'intervento delle Forze dell'ordine per vigilare sull'ordine pubblico. Anche perché, in stato di agitazione, non si potrebbe procedere nei confronti dei dipendenti per interruzione del servizio pubblico.

E a schierarsi dalla parte dei lavoratori, sono anche le organizzazioni sindacali. Ormai sul piede di guerra nei confronti dell'amministrazione comunale. Primo tra tutti, nei confronti del sindaco Tidei che in questi mesi si è lanciato in attacchi e accuse proprio nei confronti dei sindacati. Per ultimo definendoli "pseudo sindacalisti". Tanto che i sindacati ora stanno consultando i loro uffici legali per valutare se ci sono gli estremi per denunciare il Sindaco per diffamazione. Tutto per difendere "il loro onore". Per quanto riguarda poi le "pressioni" ai dipendenti, le organizzazioni sindacali diffidano l'amministratore unico o chiunque per lui "nel perseguire in tale atteggiamento provocatorio" e chiedono "la cessazione immediata di ogni immotivata attività straordinaria se non concordata preventivamente con le scriventi - si legge nel documento - così come previsto dal Ccnl". Perché per i sindacati è chiaro. Le richieste effettuate ai lavoratori, ancora in stato di agitazione, risultano essere "una provocazione verso gli operai, ai quali la stessa società per le gravi difficoltà economiche, non riesce ad erogare gli stipendi".

Intanto già lunedì mattina, i liquidatori hanno portato il piano di ristrutturazione del debito al giudice fallimentare che ora avrà 60 giorni di tempo per decidere le sorti della holding. Fallimento o salvezza. Ma l'amministrazione comunale è fiduciosa. "Abbiamo ricevuto il via libera dell'asseveratore - ha spiegato il delegato alle partecipate Emiliano Santori - l'ostacolo più difficile da superare. Con il suo parere positivo agli accordi siglati con i 130 creditori (alla fine anche la Mad ha accettato di dilazionare il debito in sei anni) difficilmente il giudice deciderà per il fallimento". Per quanto riguarda poi il tavolo in Regione, chiesto dai sindacati, l'appuntamento è fissato a domani.

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