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Area Metropolitana, Lungarini: "nessuna decisione è stata presa"

Il consigliere delegato agli affari legali di palazzo del Pincio replica alle accuse lanciate dal consigliere di Città Nuove Enrico Zappacosta: "Dichiarazioni strumentali"

Non è vero che Civitavecchia è stata già venduta alla Città Metropolitana. A replicare al consigliere di Città Nuove Enrico Zappacosta è proprio il delegato agli affari legali del Comune, Fabrizio Lungarini,  presente alla riunione presso il Consiglio Autonomie Locali.

"Il riordino delle province - spiega Lungarini - è argomento centrale nella discussione in seno al CAL (Consiglio Autonomie Locali) che, la scorsa settimana, ha convocato una partecipata riunione tra tutti i sindaci delle città più grandi dell'attuale provincia di Roma proprio per analizzare le migliori strategie del territorio rispetto all’imminente scadenza per l’adesione alla Città Metropolitana. Ho personalmente preso parte ai lavori, raccogliendo le impressioni degli altri sindaci interessati dalla riforma".

"Lo scopo dell' incontro - aggiunge il delegato di palazzo del Pincio - rinviato poi alla prossima settimana, è dunque quello di informare le singole amministrazioni sugli elementi utili ad orientare le scelte dei Consigli Comunali che saranno chiamati ad esprimersi in prima battuta sull’adesione o meno alla Città Metropolitana. Nessuna scelta - incalza - è stata dunque fatta e nessuna dichiarazione definitiva è stata resa dal sottoscritto".

E bacchetta il consigliere Zappacosta per aver lanciato un allarme a detta di Lungarini "non solo strumentale, ma anche frutto di una cattiva informazione. La posizione del sindaco è già nota da tempo e in qualità di delegato ho rappresentato la preoccupazione di Tidei rispetto ad un riordino non razionale dei confini della provincia di Roma. Nella storia in effetti, tutte le volte che si è tentato di disegnare i territori in base alle convenienze contingenti, si è procurato un pesante disagio per le popolazioni che non si riconoscono, per cultura, interessi economici e relazioni personali, con un nuovo assetto istituzionale non conforme alla loro identità".

"La scelta che Civitavecchia dovrà fare - spiega il consigliere Lungarini - non potrà quindi prescindere dall’ascolto delle prospettivo dei comuni limitrofi e dalle loro decisioni, osservando anche i comportamenti di alcuni Sindaci che stranamente premono per la nostra adesione alla provincia di Viterbo. Sindaci che guarda caso rappresentano sedi di Porti che attualmente servono la capitale in misura minore rispetto al Porto di Civitavecchia. Ed allora tornano alla ribalta i grandi progetti per la espansione del porto commerciale di Fiumicino, che pare leccarsi i baffi all’ipotesi della trasformazione di Civitavecchia nel porto di Viterbo. Così dopo decenni passati ad affermare la centralità delle nostre attività portuali, ci potremmo trovare a dare il via libera all’erosione del nostro raggio d’azione. Per questo non riesco a capire la posizione ambigua di SEL che proprio sul porto ha fondato e fonda le sue meritate fortune".

E per rafforzare le sue argomentazioni punta i fari della discussione anche sui pendolari e sulla Fr5. Pendolari che "subirebbero senza ombra di dubbi nuovi disagi dal distacco degli obiettivi provinciali da Roma a Viterbo. Quante nuove scuse vogliamo offrire a trenitalia per sopprimere i treni locali e per trasformare in costosi eurostar i vecchi vivalto? Aprire la discussione e decidere di staccarsi da Roma è un rischio concreto e allo stesso tempo un salto nel buio. Chi ne afferma l’opportunità strategica, non ha un progetto fondato sulle competenze del nuovo assetto istituzionale, ma ha solo voglia di ribaltoni rispetto all’attuale “aria che tira” rispetto ai consensi elettorali delle due province in questione. L’unica preoccupazione che mi sento di sposare in pieno è la garanzia che sulle nostre terre non siano mai realizzate  delle mega discariche a servizio della capitale. Su questo argomento si dovrà discutere e ottenere rassicurazioni da tutti gli organi competenti ed è quello che personalmente mi impegnerò a fare nelle prossime riunioni al CAL in esito alle quali sarà convocato il Consiglio Comunale per deliberare entro i termini di legge".

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