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Aia di Tvn, Petrelli: "Un passo indietro in termini ambientali e di lavoro"

L'esponente Idv Vittorio Petrelli critica la Conferenza dei servizi per il rinnovo dell'Aia di Tvn

Il tormentone Aia di Tvn sembra non placarsi. Dopo il caos in Giunta nato dal dietro front dell'assessore Roberta Galletta su quello che è stato l'esito della Conferenza dei Servizi (una vittoria storica prima, una sconfitta poi), ora a parlare di "un passo indietro in termini ambientali e di lavoro" è l'esponente Idv Vittorio Petrelli.

"Aver concesso l'autorizzazione a bruciare quasi la stessa quantità di carbone richiesta e autorizzata nella VIA per una configurazione a 4 gruppi della centrale e aver ampliato notevolmente l'orario di funzionamento dei 3 gruppi significa di fatto aver dato il consenso a una pressione ambientale quasi pari a quella di un impianto che si determina anche con l'esercizio dell'unità operativa 4° gruppo, il cui abbattimento fu un risultato ottenuto in sede di approvazione di quel consiglio comunale che autorizzò la riconversione a carbone rispetto alle richieste originarie dell'azieda". Per Petrelli, "l'Aia avrebbe dovuto completare l'ufficializzazione di quel risultato ambientale raggiunto allora, tant'è che in sede di conferenza dei servizi, tra i 38 punti di richiesta avanzati dall'amministrazione spiccavano i seguenti punti: un consumo di carbone annuo pari a 3,600 tonnellate all'anno e la conferma di 6mila ore annue di funzionamento della centrale, obiettivi che lo stesso Sindaco aveva vantato in varie sedi". Insomma, "il distretto industriale di Civitavecchia, sul quale insistono altri significativi fattori di pressione ambientale come il Porto e la centrale di Torrevaldaliga sud, avrebbe richiesto un epilogo diverso. Il futuro - commenta Petrelli - presto ci testimonierà quali altri aspetti hanno pesato per sviluppi diversi dalle premesse".

"Aver ampliato l’orario di funzionamento - spiega Petrelli - è in controtendenza con  quegli operatori come l’ASM di Brescia che ogni agosto ferma la centrale a carbone per fare manutenzione all’impianto al fine di garantire, il rispetto dei parametri ambientali così facendo si produce anche lavoro all’indotto. Stabilire il parametro dell’orario di funzionamento è importante e non è un caso che la V.I.A. della centrale di Porto Tolle abbia fissato il limite di 6.500 ore annue. Anche la tutela dell’occupazione - prosegue l'esponente Idv - risulta carente. La difesa delle nostre aziende rimane solo una mera dichiarazione di circostanza enunciata nelle convenzioni. La politica locale e in particolare l’attuale amministrazione ha consentito e sta consentendo che in uno degli ultimi appalti della centrale la commessa andasse ad un ditta non locale e negli sviluppi di quell’appalto, subappalto, sono state raggirate le norme consentendo - conclude Petrelli - irregolarità che sicuramente hanno permesso a  quella società di aver potuto presentare offerte più vantaggiose rispetto alle nostre".

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