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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Civitavecchia. Fli: “Moody’s declassa Civitavecchia. E’ ora che Sindaco e Giunta se ne vadano a casa”

Dopo il declassamento di Moody's, Futuro e Libertà dichiarano colpevoli le ultime amministrazioni cittadine colpevoli del deficit di Civitavecchia: "Cambiare non è un diritto: è un dovere"

Il 22 settembre, in un modo abbastanza trionfalistico sul sito del Comune di Civitavecchia appariva un articolo su Moody’s, l’agenzia di rating statunitense che, tra gli altri giudizi affermava che “…Il Comune di Civitavecchia in un panorama non confortante - giudizio di possibile downgrade - risulta avere una valutazione stabile”.

Insomma, tutto sommato nello sfacelo nazionale Civitavecchia era in buona posizione.

Peccato che oggi la stessa Moody’s tagliava il rating a molte aziende nazionali, alle regioni tra cui il Lazio e, udite udite anche alla città di Civitavecchia scende a Baa1 da A2 che aveva.

Sono mesi che Futuro e Libertà afferma che questa amministrazione è sull’orlo del collasso. Un collasso dovuto a spese assurde e dissennate e alla gestione della cosa pubblica diciamo, allegra.

Cosa ci dirà adesso il sindaco con la sua giunta? Che è un giudizio politico? Che non è vero niente? Che a Civitavecchia va tutto bene?

E’ il caso di mettere i piedi per terra, di scendere dal piedistallo e dire le cose come stanno. Si abbia questo coraggio e dichiarare il fallimento di una stagione politica che ha portato la città al tracollo economico e finanziario.

Si abbia il coraggio di dire che non si è fatto nulla di quello che si doveva, evitando i soliti proclami.

E ne prendano atto anche i consiglieri comunali che continuano a tenere in piedi questa giunta.

Manca poco a maggio prossimo, mese di elezioni, e vorremmo capire con quale faccia i partiti locali presenti in Consiglio (tranne alcune eccezioni), si presenteranno al giudizio di cittadini, sempre più vessati, che non hanno visto nulla di concreto se non rotatorie pagate uno sproposito, senza nemmeno usufruire dei fondi europei a disposizioni per gli Enti locali proprio per la costruzione di rotatorie.

Soldi mai ricevuti dalla Regione e dalla Comunità Europea, dunque, forse perché non vengono fatte richieste precise o non si sa compilare il modulo per averli. Una città fatta di imprese locali affamate e prossime al fallimento ma che vantano crediti dal Comune che questo non salda. Una città dalle mense scolastiche d’oro se pensiamo che per un adulto, impiegato dello Stato, l’amministrazione spende 7 euro e per un bambino civitavecchiese il Comune può arrivare a chiedere Euro 6,10. Una città dai sogni nascosti come quelli della cittadella dello sport, della danza, della Rocca e del multisala.

Vogliamo vedere con che faccia si presenteranno agli elettori dopo tutte le prese in giro di questi anni. E già che ci siamo vorrei sapere che fine farà il mercato visto che da quel che sembra i lavori sono nuovamente fermi e voci di corridoio affermano che non ci sono più soldi per pagare le ditte che hanno abbattuto le strutture presenti attorno al mercato storico. Ci verrà fatta una bella piazza visto che non ci sono soldi per ricostruire il tutto? Ed è vero che le casse comunali sono in rosso profondo per 78 milioni di euro?

Non riteniamo, e mai lo faremo, Moscherini unico colpevole del deficit perché le colpe ricadono su tutte quelle giunte che negli ultimi quindici anni hanno guidato questa città: dalla giunta dei marciapiedi (Tidei), alla giunta delle opere non finite (De Sio), alla giunta fantasma (Saladini) per finire alla giunta del non fare o fare male (Moscherini). Giunte fallimentari che lasciano non cocci ma macerie, detriti enormi che sarà compito di chi li sostituirà, raccogliere. Ma di certo una grossa spallata a questa città l’ha data quest’ultima giunta e questo è innegabile e sotto gli occhi di tutti.

Speriamo in volti nuovi giovani e competenti alla guida di quella che è la più importante città laziale dopo Roma ma che è ormai ridotta a essere al livello della martoriata Mogadiscio.

A tutto ciò diciamo basta, alla politica dei grandi annunci diciamo basta e anzi è giusto dire alla città la verità che come Berlusconi il Sindaco nasconde ovvero che dal 2012 iniziano le lacrime di sangue perché bisognerà abbattere il debito e non si potranno fare neanche gli investimenti minimi necessari.

Maggio è vicino e cambiare non è un diritto: è un dovere.

 

Alessandro Palomba - Membro Direttivo Fli Civitavecchia

Stefano Schiavi - Membro assemblea regionale FLI

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