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“Il Pdl e la città sono stanchi di sentire parlare chi improvvisamente si scopre oppositore”

Annita Cecchi condigliere comunale del Pdl risponde alle dichiarazioni di ieri del sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro

“Sarebbe bello capire se il Sottosegretario Giro sia vittima di un processo inarrestabile di metamorfosi”. Con queste parole interviene nella polemica tra l'onorevole Giro e l'attuale amministrazione comunale il consigliere comunale del Pdl Annita Cecchi. “I cittadini, e anche noi – sostiene la Cecchi - ricordiamo bene le parole che circa un anno fa il Sottosegretario pronunciava per sostenere l'attuale Amministrazione Comunale ed in particolare l'azione di governo del Sindaco Gianni Moscherini. Tutti eravamo e siamo tuttora consapevoli, che soltanto l'unità fa la forza. Unità negli intenti, nelle prospettive e negli obiettivi programmatici che formano il corpo del patto con gli elettori che l'attuale Amministrazione delle Larghe Intese sta portando avanti per risollevare Civitavecchia da interminabili anni di miopia strutturale, politica e strategica. Giro – afferma il consigliere - era partito bene, appoggiando pienamente le difficili scelte che, soprattutto il Sindaco Moscherini e la sua maggioranza, hanno deciso di compiere per rilanciare Civitavecchia. Tuttavia, l'idillio è durato poco e, come Pdl, vorremmo dunque sapere le ragioni di questa metamorfosi improvvisa ed inarrestabile che sta portando il Sottosegretario al delirio verso il suo stesso partito che gli garantisce un posto di lavoro a Roma. Forse che questo cambiamento è dovuto all'estromissione del suo amico Aldo De Marco dalla giunta? Arrivati a questo punto lo vorremmo capire, poiché se il “Manuale Giro” prevede questi metodi, saremmo di fronte ad una situazione incredibile che vede un esponente di governo contrapporsi ai programmi dell'attuale Amministrazione soltanto per  ragioni di natura politica, facendo pagare un conto salato ad una collettività che è stanca di ascoltare gli strali di chi Civitavecchia non la conosce neanche sulla cartina geografica, ma che tuttavia si ostina a sbeffeggiarla facendosi fotografare magari sorridente davanti alle transenne dell'opera che lui stesso ha bloccato. Il consiglio che diamo al Sottosegretario, quindi – conclude Annita Cecchi - è quello di non perdere di vista l'obiettivo che gli uomini di governo almeno dovrebbero avere e che, come diceva Andreotti, è quello di “essere eletti per operare e non operare per essere eletti, la confusione dei fini sarebbe nefasta”.

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