Chiude il cinema Troisi, quattro dipendenti Mediaport licenziati

Chiude i battenti il cinema Troisi. La sala di via Induno a Trastevere, che fa parte del circuito Mediaport, ex Cecchi Gori ora in liquidazione, non ha retto alla crisi e i suoi quattro dipendenti sono stati licenziati. "Il Centro Storico perde un altro prezioso centro culturale che a metà degli anni novanta aveva segnato la rinascita del settore nella capitale, elevandolo alla memoria dello straordinario attore napoletano da poco scomparso" denunciano il neo consigliere regionale del Pd Massimiliano Valeriani ed Emiliano Pittueo assessore alla Partecipazione del Municipio Centro Storico.

"Oggi sulla serranda del Cinema Troisi, appare la scritta chiuso per lavori, mentre nelle lettere inviate ai lavoratori si fa riferimento all'impossibilità di mantenere il personale a causa delle difficoltà economiche" spiegano i due assessori.
 "Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie e lanciamo un appello al liquidatore della società affinché adempia al mandato affidatogli di salvaguardare il patrimonio e i suoi lavoratori" hanno affermato specificando la volontà di interrogare il sindaco Alemanno sulla questione. "Proporremo un ordine del giorno nel Municipio I per sensibilizzare tutte le forze politiche e le realtà del territorio ad agire con vigore dinnanzi all'ennesimo vuoto culturale aperto nel centro della città".

La sala Troisi infatti non è l'unica sala del circuito che è stata chiusa. Fanno parte della lista il Cinema Roma, il Metropolitan di via del Corso, e un'altra storica sala, il cinema America, sempre a Trastevere, ora occupata per allontanare l'ipotesi di trasformare il cinema in una serie di mini appartamenti di lusso nel cuore del quartiere romano. La vendita delle sale riguarda anche il cinema Admiral e il Gregory.

Infine, del circuito Mediaport fa parte anche il cinema Adriano di Piazza Cavour sul quale si era aperta una trattativa con la società immobiliare Sorgente Group che vorrebbe inserire l'edificio storico in uno dei suoi fondi immobiliari. La società, viste le preoccupazioni di lavoratori e sindacati, aveva assicurato che l'operazione non avrebbe in alcun modo comportato un cambio di destinazione per la struttura nè alcuna influenza nella gestione della sala. Ma non è bastato a placare le acque tanto che ora le trattive sembrano essere state congelate.