Bivacco pubblico e giochi rotti al Parco della Resistenza: "Una vergogna"
La denuncia è del consigliere del I Municipio, Stefano Marin. L'area verde, tra viale Aventino, Piramide e il quartiere Testaccio, versa in condizioni pietose
Cartacce disseminate su un tappeto di erba incolta, cestini per i rifiuti, vecchi e rugginosi, di cui nessuno evidentemente fa uso, e altalene pericolanti imbrattate dalla solita mano dei writers. Unico polmone verde tra l'Aventino, la Piramide Cestia e il quartiere Testaccio, il Parco della Resistenza versa in condizioni pietose.
A denunciarne lo stato di abbandono, dopo un sopralluogo fotografico che testimonia quanto i residenti già denunciano da tempo, è Stefano Marin, consigliere del I Municipio (Lista Civica Marino). "Come spiegare ai nostri cittadini che pagano le tasse che non siamo nemmeno in grado di mantenere i giardini della nostra città?". Bella domanda. I cittadini in effetti aspettano spiegazioni, specie riguardo alla recinzione del parco, che permetteva la chiusura, anti bivacco, dopo il tramonto.
Autorizzata e realizzata dalla precedente amministrazione, l'opera non serve più a nulla, perché la cancellata resta aperta dall'estate del 2013. Così, i problemi di manutenzione che sembravano risolti o quasi, sono tornati a bussare alla porta. E il parco è tornato al limite del vivibile.
"Rivolgo un appello al sindaco - scrive in nota Marin - perché si attivi immediatamente per garantire la vivibilità e la sicurezza dell'area verdi per consentirne la fruibilità ai cittadini e soprattutto ai bambini che spesso si trovano a giocare con scivoli e altalene fortemente pericolosi per la loro incolumità”.