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Venerdì, 19 Aprile 2024
Monti Monti / Via Urbana

Monti, dietrofront sull'isola ambientale? "Confronto aperto, ma indietro non si torna"

Il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefàno a RomaToday chiarisce le posizioni dell'amministrazione comunale sul progetto, mentre continuano le tensioni tra favorevoli e contrari

"Se i cittadini hanno delle migliorie da proporre siamo sempre disposti al dialogo, ma non abbiamo nessuna intenzione di ripartire da capo". Enrico Stefàno, presidente della commissione Ambiente, sgombra il campo da possibili dubbi. Il progetto Argiletum che trasformerà il rione Monti in un'isola ambientale è cosa fatta. Ieri, durante la commissione Mobilità municipale sul tema pedonalizzazioni, Stefàno, convocato dal presidente dem Stefano Marin, si è detto disponibile a proseguire la discussione, ma contattato da RomaToday precisa: "Se si tratta di aggiungere un posto per il carico-scarico merci, o cambiare il senso di marcia di una strada possiamo certamente parlarne. Ma non possiamo permetterci di avallare polemiche talvolta sterili"

Già, perché i comitati, divisi tra sì e no al progetto, continuano a scontrarsi. I toni di ieri davanti ai consiglieri municipali non erano certo distesi e ricalcavano esattamente quelli di un mese in commissione capitolina, quando il nuovo regime di traffico fatto di strade pedonalizzate, parcheggi vietati, marciapiedi allargati, nuovi doppi sensi è stato presentato ai cittadini (QUI I DETTAGLI). Quelli che lo avallano sono gli stessi che spingevano sotto il governo Marino per la pedonalizzazione di via Urbana (proposta che non passò). Idem per i contrari, chi non voleva chiudere al traffico via Urbana si oppone anche all'isola ambientale. Gli argomenti delle parti sono noti: da un lato i comitati per il sì chiedono a gran voce di liberare il rione Monti dalle auto, per preservane le bellezze architettoniche e per rendere fruibile davvero ai cittadini un simile gioiello urbano. Dall'altro chi non vuole l'"isola" sostiene che il progetto, così com'è, non va.  

"E' una foglia di fico per far passare sottobanco la pedonalizzazione di via Urbana - commenta Lisa Roscioni, presidente del neonato Coordinamento di comitati del rione Monti - ma non ci si rende conto che chiudere al traffico strade dove il traffico è minimo vuol dire caricare di auto le vie limitrofe, vedi via dei Serpenti". E allora cosa si dovrebbe fare? "Sicuramente ridisegnare la ztl a misura di cittadino, combattere la sosta selvaggia con appositi arredi urbani, offrire un buon servizio di trasporto pubblico, elettrico magari". Proposte che sono state fatte agli addetti ai lavori? "Sì, ma non ci ha ascoltato nessuno". 

Nel frattempo, le tensioni continuano anche fuori dalle aule istituzionali. Nell'ultimo post pubblicato sulla pagina Isola Ambientale Argiletum da Paolo Bellino, delegato alla Ciclabilità della giunta Raggi, già sostenitore del vecchio progetto per via Urbana Pedonale, si legge: "Sento circolare voci di un mio conflitto di interessi sul progetto "Argiletum", con incontrollate dicerie sulle mie attività segrete/coperte, tra cui l'ultima -sentita poco fa-: io avrei "una fabbrica di biciclette". DIFFIDO chicchessia dal mettere in giro voci del genere: costruisco per me le mie biciclette, non le vendo né le riparo né svolgo alcun tipo di attività economica imprenditoriale, artigianale, terziaria o di nessun tipo né con le biciclette né in qualsivoglia altro settore dell'esperienza umana. Dall'intervento a Monti non trarrò alcun beneficio economico ma solo quello che tutti gli abitanti del rione trarranno, ovvero una vita migliore in un posto delicato e antichissimo che verrà riqualificato, così come avverrà in altre zone di Roma, come per esempio l'Aventino, il Mandrione ed altro (zone, sia chiaro, dove vale quanto sopra, ovvero nessun interesse economico, case o altro). RIVENDICO il mio essere al servizio di Roma sulla mobilità nuova, ruolo a cui sono stato chiamato dalla giunta attuale e a cui ho aderito entusiasticamente". 

Neanche due settimane fa la consigliera municipale dei Radicali, Nathalie Naim, nelle file dei contrari al progetto Argiletum, accusava lo stesso Bellino di aver proferito nei suoi confronti "rabbiosi e irripetibili insulti sessisti, in pubblico nella vineria sotto casa sua, da quanto mi riferiscono si starebbe lasciando andare dopo qualche bicchiare di troppo. Ingaggiato dalla giunta Raggi con stipendio di circa 55.000 euro l'anno non si capisce bene a che titolo, visto che si fa chiamare dalla stampa "delegato alla ciclabilita" ma che i delegati secondo lo Statuto di Roma Capitale non esistono e che i consulenti sono solo a titolo gratuito". Accuse rimandate duramente al mittente. 
 

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